
Arrivano le prime decisioni dei giudici sul caso dell’omicidio di Marzia Capezzuti. La 28enne milanese, una ragazza fragile e con disturbi psichici, venne uccisa a Pontecagnano, vicino Salerno, il 6 marzo del 2022. Il figlio 15enne della coppia che ha torturato e ucciso la ragazza è stato condannato a 16 anni di carcere.
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Il ragazzo minorenne, figlio di Mariabarbara Vacchiano e Damiano Noschese, assistito dall’avvocato Pierluigi Spadafora, è stato dunque ritenuto colpevole dell’omicidio di Marzia Capezzuti, in concorso con i genitori. Ad emettere la sentenza contro di lui nella giornata di ieri è stato Giovan Francesco Fiore, giudice del Tribunale per i minorenni di Salerno.
La confessione dell’omicidio di Marzia Capezzuti contenuta in un video
Il 15enne è stato ritenuto colpevole per aver “partecipato attivamente” al delitto, seguendo le direttive dei genitori, si legge nelle motivazioni della sentenza. A contribuire alla sua condanna è stato un video inviato alla sorella in cui il giovane descriveva freddamente il modo in cui Marzia Capezzuti è stata uccisa strangolandola. “L’amm affugat”, diceva in dialetto campano. Una confessione in piena regola fatta su Instagram.

La sorella ha poi consegnato agli inquirenti il video che è privo di audio, ma che è stato letto interpretando il labiale. “Abbiamo finito. L’abbiamo portata a fare un giro. L’abbiamo tirata”, si capisce ancora dalle parole del giovane che avrebbe anche mimato un gesto che è stato interpretato come quello dello strangolamento, facendo anche intendere che sul corpo della vittima “è stato buttato l’acido”.