
Nella quiete notturna della costa sarda, una tragedia ha strappato alla vita Pietro Stipa, un giovane di 27 anni con un futuro brillante. Militante dello Sdai della Marina, Stipa era un esperto navigatore, noto per la sua profonda conoscenza del mare e delle sue insidie. Originario dell’Argentario, aveva dimostrato il suo valore durante gli anni di formazione all’Accademia Navale di Livorno. Qui, nel 2019, aveva conquistato la prestigiosa Third Naval Academies Race nella classe “Snipe”, superando equipaggi militari provenienti da tutto il mondo.
La notte scorsa, intorno alle quattro, il gommone di Stipa ha incontrato il suo destino sugli scogli davanti all’isola di Santo Stefano, una zona ben nota per le sue pericolose secche vicino alla Maddalena. Nonostante la sua esperienza e la sua familiarità con queste acque, l’impatto è stato fatale. Pietro è stato sbalzato fuori dal gommone, colpendo la testa sugli scogli e perdendo conoscenza. Senza più possibilità di lottare, è finito in acqua, dove ha trovato la morte per annegamento. La ragazza che lo accompagnava è sopravvissuta, ma la tragedia ha lasciato un segno indelebile.
Durante il suo periodo all’Accademia, Pietro aveva partecipato anche al 52nd “Las Anclas” Trophy in Spagna, distinguendosi ancora una volta per le sue abilità veliche e guadagnandosi il rispetto dei suoi compagni e avversari. La sua passione per il mare e le competizioni internazionali lo avevano reso un modello per molti giovani marinai.
La comunità navale e quella dell’Argentario si stringono ora nel dolore, cercando di comprendere come sia stato possibile che un uomo di mare così esperto abbia trovato la fine in un luogo che conosceva così bene. La sua morte ha sollevato molte domande, e le autorità stanno indagando per far luce su questa tragica vicenda. Nel ricordo di Pietro Stipa, resta vivo l’esempio di un giovane che ha dedicato la sua vita al mare, fino all’ultimo respiro.