Vai al contenuto

Simona Licani, l’utimo gesto d’amore: donati gli organi dell’infermiera

Pubblicato: 26/06/2024 12:44

La comunità di Sant’Omero, a Teramo, è sconvolta dalla tragica e improvvisa scomparsa di Simona Licani, una madre devota e operatrice socio-sanitaria di 40 anni. Simona è deceduta all’ospedale Val Vibrata a causa di una sospetta embolia polmonare, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di chi l’ha conosciuta. In un ultimo atto di generosità, ha donato i suoi organi, permettendo a quattro persone di avere una nuova speranza di vita.
Leggi anche: Emma in lacrime dopo i controlli: “Non trascurate la salute”

Simona, originaria di Sant’Egidio alla Vibrata, è stata colpita da un malore improvviso, che inizialmente sembrava risolversi, ma che invece si è rivelato fatale. Nonostante il tempestivo intervento dei medici e il ricovero in Rianimazione, non è riuscita a riprendersi. La sua morte ha gettato nello sconforto non solo la sua famiglia, ma l’intera comunità abruzzese.

La scelta di donare gli organi

Il suo sacrificio, però, non è stato vano. Grazie alla sua decisione di donare gli organi, quattro persone potranno vivere meglio: il suo cuore è stato trapiantato a Palermo, il fegato nel Lazio, mentre i reni e le cornee sono stati portati a L’Aquila. Un ultimo gesto d’amore che riflette la natura altruista di Simona, sempre pronta ad aiutare gli altri.

Simona aveva appena iniziato un nuovo capitolo della sua vita, iscrivendosi al corso di Laurea in Scienze Infermieristiche presso l’Università dell’Aquila. Il Rettore Edoardo Alesse ha espresso il cordoglio dell’intero Ateneo, sottolineando la perdita di una giovane donna piena di speranze e determinazione.

I funerali di Simona si terranno giovedì 27 giugno alle ore 10:30 presso la Chiesa San Francesco di Garrufo di Sant’Omero. Sarà un momento di grande commozione per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla e amarla.

Il cordoglio di parenti e amici

Numerosi i messaggi di cordoglio apparsi sui social, tra cui spicca quello toccante della nipote Assunta: “Un angelo, nata per salvare vite, voleva diventare infermiera, per me lo è stata da sempre. Il suo coraggio, la sua determinazione, la sua forza di volontà e caparbietà saranno un esempio che mi porterò nel cuore. Essere un infermiere implica la capacità di vedere l’umanità dell’altro con amore, disegnare sorrisi sui volti delle persone nascondendo le proprie lacrime. Per me zia, tu ci sei riuscita. Buon viaggio”.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure