
La tragedia del Natisone si è portata via la vita di tre giovani, uccisi dalla piena improvvisa del fiume che si trova in Friuli. Tra i familiari e gli amici delle vittime continua però ad essere ripetuta sempre la stessa domanda: i tre ragazzi potevano essere salvati? Si poteva fare qualcosa di più per loro? La signora Mihaela, mamma di Patrizia, una dei tre ragazzi inghiottiti dalla furia delle acque, non sembra però avere molti dubbi in questo senso. E le sue parole sono dure come pietre.
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Le gravi accuse della mamma di Patrizia
“Nel telefono di mia figlia è documentato tutto fino all’ultimo minuto, anche il comportamento di chi guardava dal ponte. – si sfoga la signora Mihaela con il Gazzettino – Vogliamo la verità, che si faccia chiarezza su quanto accaduto. Nel suo telefono c’è tutto. Ci sono le quattro telefonate, ci sono foto e video”.

“Quando Patrizia è arrivata sulla spiaggetta, all’una e diciotto, ha fatto una foto. Ci sono immagini che mostrano tutto e fino all’ultimo. Anche la gente che era sul ponte. Si potevano salvare. Questi ragazzi sono stati lasciati lì da soli. Quando l’hanno trovata aveva ancora addosso tutti i suoi braccialetti e anelli. Adesso li portiamo io e l’altra mia figlia. Ci danno la forza per andare avanti e ci fanno sentire Patrizia sempre vicina”, conclude disperata la donna.
Quel maledetto giorno Patrizia aveva avvisato i soccorsi con il suo telefono, prima di essere trascinata via dalla corrente impetuosa insieme ai suoi amici. Il cellulare è stato poi ritrovato durante le ricerche e consegnato alla Procura per verificare se le tempistiche dei soccorsi siano state rapide.