
Una croce al collo. Questa la colpa di Philippos Tsanis. Questo il motivo per il quale un 18enne di origine siriana, arrivato in Germania con la sua famiglia nel 2016 da rifugiato, lo ha preso a pugni uccidendolo. Il tragico e assurdo fatto di cronaca è avvenuto a Bad Oeynhausen e sta sconvolgendo la Germania.
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La terribile aggressione
Il 20enne di origini greco-polacche è stato circondato da un gruppo di giovani musulmani e aggredito selvaggiamente. I colpi fatali sarebbero arrivati appunto dal siriano, che secondo la stampa tedesca aveva già dei precedenti di questo tipo. Secondo le ricostruzioni, la vittima aveva partecipato alla festa di laurea della sorella e stava tornando a casa insieme a un gruppo di amici. È stato a quel punto che una folla di 10 persone li ha circondati: mentre gli amici di Philippos sono riusciti a fuggire, il 20enne è rimasto in trappola ed è stato picchiato brutalmente. Dopo il pestaggio, il trasporto d’urgenza in ospedale e il ricovero sono stati vani: il giovane è morto dopo poche ore.
Allemagne : rassemblement dans le parc dans lequel Philippos Tsanis, un gréco-polonais de 20 ans, a été battu à mort par un groupe de jeunes la semaine dernière ; l'auteur principal est un Syrien arrivé en 2016 en tant que demandeur d'asile https://t.co/gzH7Sz8c2l pic.twitter.com/CZAnMipMfG
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Il tragico evento ha sollevato un’ondata di indignazione e tristezza in tutta la Germania. Le circostanze dell’aggressione hanno alimentato il dibattito sulla sicurezza e sull’integrazione dei rifugiati, con opinioni contrastanti tra coloro che chiedono maggiore vigilanza e chi, invece, invita alla cautela per evitare generalizzazioni che possano fomentare l’odio e la discriminazione.
Le autorità locali stanno indagando a fondo per capire meglio le dinamiche dell’aggressione e per assicurare alla giustizia i responsabili. Nel frattempo, la comunità di Bad Oeynhausen è in lutto per la perdita di un giovane la cui unica colpa sembrerebbe essere stata quella di portare con sé un simbolo della propria fede.