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L’uragano Beryl devasta i Caraibi: Union Island non esiste più

Pubblicato: 03/07/2024 14:19
uragano-caraibi-Union Island

L’uragano Beryl ha causato almeno 7 morti, di cui sei nelle isole del sud-est dei Caraibi e una in Venezuela. La devastante tempesta ha toccato terra come uragano di categoria 4 sull’isola di Carriacou a Grenada lunedì scorso, causando una distruzione totale in meno di mezz’ora, come dichiarato dal primo ministro Dickon Mitchell. Il Centro nazionale Uragani ha riferito che Beryl sta perdendo intensità, ma si prevede che manterrà la forza di un uragano maggiore mentre si avvicina alla Giamaica oggi, alle Isole Cayman domani e alla penisola dello Yucatan in Messico venerdì.
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Le autorità hanno emesso un avviso di uragano per la costa meridionale di Haiti e la costa orientale dello Yucatan. Anche il Belize ha diramato un avviso di tempesta tropicale, esteso dal confine con il Messico fino a Belize City. Si prevede che l’uragano toccherà terra nella parte meridionale del Belize mercoledì, probabilmente come tempesta di almeno categoria 3, secondo il National Hurricane Center. In Giamaica, l’arrivo di un uragano di grandi dimensioni era atteso da più di tre decenni.

Union Island non esiste più

I danni maggiori sono stati registrati a Union Island, che praticamente non esiste più, cancellata dall’uragano Beryl, il più violento degli ultimi trent’anni. La principale isola delle Granadine, le piccole Antille dei Carabi, è stata colpita in pieno dalla traiettoria della super tempesta e ha visto spazzare via case, alberi, strade, terreni coltivati. Perfino i pali della luce sono stati abbattuti e lanciati a centinaia di metri di distanza. Pioggia torrenziale e vento che ha raggiunto i 240 chilometri orari. Qui la conta dei morti per il momento è ferma a quattro.

Il presidente Joe Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a fornire assistenza ai luoghi colpiti dall’uragano Beryl. La Casa Bianca ha anche annunciato che è pronta a offrire supporto a Porto Rico e alle Isole Vergini americane.

Beryl è stata la prima tempesta a trasformarsi in un uragano di categoria 5 nell’Atlantico, raggiungendo venti di picco di 270 km/h martedì, prima di indebolirsi a una ancora distruttiva categoria 4. Gli scienziati hanno lanciato l’allarme per una stagione degli uragani particolarmente attiva ed estrema quest’anno, attribuendo questa intensificazione all’inquinamento che riscalda il pianeta, aumentando le temperature globali e oceaniche e i livelli del mare, rendendo gli uragani più pericolosi.

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