
Sotto l’ombrello protettivo di Marina Berlusconi, si sta delineando all’interno di Forza Italia un’area liberal in forte crescita. Questa corrente, sostenuta apertamente dalla primogenita del Cavaliere, mira a ricalibrare l’agenda politica del partito, introducendo un approccio più europeista e attento ai diritti civili. La posizione di Marina, espressa chiaramente in recenti interviste, sottolinea la sua vicinanza alla sinistra sui temi dei diritti civili, come aborto, fine vita e diritti LGBTQ+.
Il vice segretario di Forza Italia, Stefano Benigni, ha dichiarato: «Portiamo avanti la nostra storica battaglia per la libertà, in coerenza con il nostro posizionamento europeista: parlare di diritti civili è assolutamente necessario». Le parole di Marina Berlusconi hanno avuto un impatto significativo, scuotendo le fondamenta del partito e provocando reazioni anche tra i vertici di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni.
Nonostante Marina Berlusconi sia ufficialmente “solo” un’imprenditrice, il suo ruolo nella gestione finanziaria del partito le conferisce un’influenza sostanziale. Tra i quattro vice segretari di Forza Italia, tre hanno espresso pubblicamente il loro sostegno al cambiamento proposto. Tra questi, il presidente rieletto del Piemonte, Alberto Cirio, e quello della Calabria, Roberto Occhiuto, entrambi con aspirazioni per la futura leadership del partito. Anche Stefano Benigni, giovane coordinatore della giovanile, si è schierato a favore del nuovo corso. Si prevede che la festa nazionale del partito, forse in Romagna a settembre, sarà il trampolino di lancio per proposte concrete su temi come l’eutanasia e i matrimoni egualitari.
La trasformazione di Forza Italia in un partito liberal non è solo un cambiamento ideologico, ma una strategia per attrarre consensi da un centro politico in crisi, specialmente alla luce delle tensioni tra Matteo Renzi e Carlo Calenda e il fallimento alle recenti elezioni europee. Un esempio di questo nuovo approccio è stata la decisione del partito di non partecipare al voto sugli emendamenti del ddl sicurezza riguardante le detenute madri, una posizione che si distanzia dalla linea dura di FdI e Lega.
Dopo aver superato la Lega alle ultime elezioni europee, ottenendo il 9,6% dei voti, Forza Italia si trova in una fase di ridefinizione interna, con faglie che si muovono sottotraccia. L’intervento calibrato di Marina Berlusconi ha sorpreso molti, compreso il leader del partito Antonio Tajani e Giorgia Meloni. Il messaggio è chiaro: Forza Italia non intende essere marginalizzata nelle future scelte del governo e rifiuta una deriva sovranista.
Alessandro Cattaneo, in un’intervista a “Metropolis” su Repubblica, ha sottolineato: «Una Francia che vira così a destra potrebbe rendere l’Europa meno competitiva», indicando un netto rifiuto delle politiche lepeniste. Anche Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, ha ribadito la sua distanza dalla destra estrema.
In questo contesto europeo, emerge il nome di Letizia Moratti come possibile commissario europeo, un’indicazione della volontà di Forza Italia di proiettarsi verso un futuro più liberale e moderato. L’ex sindaca di Milano, rientrata nel partito dopo un periodo con il terzo polo, è sostenuta da Fedele Confalonieri e rappresenta anch’essa l’area liberal del partito.
La crescita di questa corrente liberal all’interno di Forza Italia, sotto la guida di Marina Berlusconi, sta dunque ridefinendo il panorama politico del partito e, potenzialmente, dell’intero centrodestra italiano.