
In un gesto controverso e profondamente divisivo, il premier ungherese Viktor Orban è arrivato a Mosca per un incontro con il presidente russo Vladimir Putin. La visita ha suscitato un’ondata di reazioni indignate da parte dei leader europei, che vedono in questo viaggio un atto di appeasement che favorisce Putin piuttosto che la pace in Ucraina.
Eric Mamer, portavoce della Commissione europea, ha dichiarato che “Non vogliamo un appeasement con Mosca. Vogliamo una pace giusta e durevole per l’Ucraina. Per questo crediamo che un viaggio a Mosca gioca più a favore di Vladimir Putin che a favore una pace reale e durevole”. Questa posizione è stata ulteriormente ribadita da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che ha affermato su X: “L’appeasement non fermerà Putin. Solo l’unità e la determinazione apriranno la strada verso una pace globale, giusta e duratura in Ucraina”.
La visita di Orban non è stata coordinata con l’Unione Europea, come confermato da Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, che ha chiarito che Orban “non ha ricevuto alcun mandato dal Consiglio dell’Ue per visitare Mosca”. Borrell ha sottolineato che “La posizione dell’Ue sulla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina esclude i contatti ufficiali tra l’Ue e il presidente Putin”.
Non sono mancate le critiche anche da parte di singoli leader europei. Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, ha espresso chiaramente che “non mi sembra il momento di fare visite in Russia. Tutta l’Europa è schierata su una posizione molto chiara, noi siamo per costruire la pace ma la pace non può essere la resa dell’Ucraina”.
La Commissione europea ha espresso preoccupazione che la visita di Orban “mina l’unità e la determinazione che dobbiamo mostrare per porre fine a questa guerra”. Eric Mamer ha aggiunto che la visita mette “seriamente in discussione” il tradizionale viaggio della Commissione in Ungheria, previsto per dopo l’estate.
Orban ha cercato di giustificare la sua azione dichiarando che “Non possiamo ottenere la pace stando comodamente seduti in poltrona a Bruxelles… Anche se la presidenza di turno dell’Ue non ha il mandato di negoziare per conto dell’Ue, non possiamo sederci e aspettare che la guerra finisca miracolosamente”. Tuttavia, le sue dichiarazioni non hanno placato le critiche, evidenziando piuttosto una frattura crescente tra Ungheria e il resto dell’Unione.
La visita di Orban a Mosca solleva questioni serie sulla sua lealtà verso i valori e gli obiettivi dell’Unione Europea. La sua azione rischia di isolare ulteriormente l’Ungheria e mette in discussione la sua posizione all’interno dell’Unione. La frustrazione tra i leader europei è palpabile e molti iniziano a chiedersi se non sia giunto il momento di prendere misure drastiche, incluso l’allontanamento di Orban e, eventualmente, dell’Ungheria dall’Unione Europea. La coesione e l’unità dell’Europa sono fondamentali per affrontare le sfide attuali, e l’azione di Orban rappresenta un chiaro ostacolo a questo obiettivo.
In un momento in cui l’Europa deve mostrare determinazione e unità nella sua risposta alla guerra in Ucraina, l’azione di Orban non solo indebolisce la posizione comune ma mina anche la credibilità dell’Unione Europea come blocco coeso e determinato a difendere i suoi principi fondamentali. È tempo di riflettere seriamente su quale sia il posto di Orban e dell’Ungheria in questa Europa.