Vai al contenuto

Maestro di religione e molestatore seriale condannato a Milano: 4 i casi accertati, altri 40 quelli su cui si indaga ancora

Pubblicato: 09/07/2024 13:52
Il caso Colt, la "fattoria degli incesti": figli obbligati dal padre ad avere rapporti sessuali con lui e altri parenti

Tanti i sospetti su un maestro di religione di 35 anni a Milano, alla fine la denuncia, l’arresto e la condanna. L’uomo ha insegnato in quaranta istituti della provincia lombarda ed è stato condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione, nel processo con rito abbreviato. È stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale nei confronti di quattro bimbi, tra i 4 e i 5 anni, in un asilo. Abusi, durante le attività a scuola, documentati anche grazie alle microcamere piazzate dalla Polizia locale, che ha condotto le indagini coordinate dalla pm di Milano Rosaria Stagnaro. Lo ha deciso la gup Angela Minerva.
Leggi anche: Capo scout condannato per abusi sui lupetti, che poi costringeva al silenzio

La scoperta e la denuncia

Come emerso dagli accertamenti, che avevano portato all’ordinanza cautelare, firmata dal gip Lorenza Pasquinelli, la prima ad avere avuto sospetti su quell’insegnante era stata una maestra. La donna era entrata nell’aula mentre il maestro era presente e aveva notato un gesto «inusuale», come l’ha definito, ossia il docente che allontanava in tutta fretta una bimba da sé. Poi, gli inquirenti hanno collocato le microcamere nell’aula e si è arrivati all’arresto.

Segnalazioni in altre quaranta scuole

L’imputato nei mesi scorsi era passato dal carcere ai domiciliari in una comunità terapeutica e di recente è tornato in carcere, su decisione del gup, per alcune violazioni. Mentre una perizia, chiesta dalla difesa e disposta dal gip, aveva stabilito che l’imputato non ha alcun vizio di mente, l’ormai ex insegnante era finito indagato anche in un altro filone di inchiesta nel quale sono state raccolte segnalazioni e testimonianze di abusi su altri quaranta bambini nelle varie scuole in cui l’uomo ha insegnato in passato.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure