
Prima la nascita del gruppo “ribelle” dei sovranisti di Orban, Salvini e Le Pen. Poi l’odierno annuncio di Ursula Von der Leyen che esclude qualsiasi possibilità di alleanze con il groppo Ecr, quello dei conservatori di Giorgia Meloni, al Parlamento di Bruxelles. “Con il gruppo Ecr non ci sarà una cooperazione strutturale“, ha assicurato l’attuale Presidente della Commissione Europea, in cerca di voti per un secondo mandato. L’occasione è arrivata durante l’incontro con i liberali di Renew, ai quali Ursula aveva chiesto appoggio e che come condizione avevano domandato che non ci fosse alcun accordo con le destre in Parlamento, compresi i conservatori di Ecr. Qualcuno dice che la Presidente della Commissione alla fine ha ceduto al “ricatto” di Macron. Ma era già nell’aria la decisione di Von der Leyen di scaricare i conservatori e di puntare sui voti dei Liberali e anche su quelli dei Verdi, da aggiungere a quelli già garantiti del Ppe, dei socialisti di S&D e per l’appunto di Reneview.

Al netto però dei “franchi tiratori“, che sono il vero spauracchio dell’attuale Presidente sulla strada del secondo mandato essendo il voto segreto. In ogni caso, termina così un tira e molla che aveva visto la nostra Premier incerta se sostenere Ursula, chiedendo in cambio qualche posizione importante in Commissione per i rappresentanti italiani, oppure se astenersi. Questo annuncio della Von der Leyen taglia la testa al toro e, forse, aiuta Giorgia a gestire le questioni interne con Salvini, che sull’eventuale appoggio della leader di FdI a Ursula aveva alzato il tiro, contestandolo apertamente. Ora Meloni dovrà affrontare un periodo delicato. Messa all’angolo in Europa e superata a destra dalla nuova formazione voluta da Orban, le resta da giocare la carta del sostegno all’Ucraina e della fedeltà all’Alleanza Atlantica. Unico punto fermo, per lei, di un momento politico inaspettatamente complicato.