
Le ricerche di Giacomo Bozzoli, latitante dopo la conferma dell’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario nel 2015, continuano senza sosta. La compagna Antonella Colossi, interrogata sia dai carabinieri che in Procura, ha dichiarato di non sapere dove si trovi Bozzoli. Le sue dichiarazioni, piene di “non so” e “non ricordo”, non hanno fornito elementi utili per le indagini.
Leggi anche: Bozzoli ancora latitante, tutte le tracce lasciate nella fuga: spunta un video che potrebbe inchiodarlo
Leggi anche: Figlia manda per mesi messaggi al padre morto, poi qualcuno risponde: “Oh mio Dio”
Il figlio della coppia, un bambino di 9 anni, potrebbe essere chiamato a fornire informazioni sugli ultimi giorni trascorsi con il padre. La modalità dell’audizione è ancora da definire, ma sarà sicuramente protetta e con il supporto di psicologi. Si valuta anche la possibilità di un incidente probatorio davanti al gip.
Le lacrime del figlio
Il bambino, che ha festeggiato il compleanno tre giorni fa, era in vacanza a Marbella, in Spagna, con i genitori. Il 30 giugno scorso, un giorno prima che il padre sparisse, veniva visto saltellare felice nella hall del resort Hard Rock di Puerto Banús, con un palloncino blu nella mano destra. Ora chiede continuamente del padre e spesso scoppia in lacrime.
Bozzoli è ricercato in tutto il mondo. L’ultima traccia certa lo colloca in Spagna. La compagna, Antonella Colossi, ha tentato invano di convincerlo a costituirsi. Dopo la separazione, non ha idea di dove possa essere. Tornata in Italia con il figlio, ha descritto il suo viaggio di ritorno come un susseguirsi di passaggi e spostamenti confusi.
Quali dettagli cercano gli inquirenti
Il bambino potrebbe non essere in grado di fornire dettagli precisi sul viaggio all’estero, che la madre continua a descrivere come una vacanza. Potrebbe ricordare momenti specifici trascorsi con il padre, rendendo più chiare le ultime ore prima della fuga. La famiglia era partita da Soiano all’alba del 23 giugno, aveva trascorso due giorni a Cannes, poi si era fermata a Valencia per visitare l’acquario, e infine era arrivata a Marbella, dove avevano una prenotazione fino al 30 giugno.
Le autorità proseguono le ricerche, non solo in Spagna ma anche in altre possibili destinazioni, come l‘Africa. Il caso rimane aperto e ogni dettaglio può fare la differenza.