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Chico Forti, la confessione di un detenuto: “Dopo Travaglio e Lucarelli voleva zittire anche Aldo Di Giacomo”

Pubblicato: 11/07/2024 14:02
Chico Forti zittire Di Giacomo

Chico Forti, il killer estradato dagli Stati Uniti in Italia, chiedeva ritorsioni e intimidazioni alla criminalità organizzata non solo nei confronti dei giornalisti Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli. Ma anche contro Aldo Di Giacomo, segretario generale dell’Spp, il sindacato di polizia penitenziaria. È quanto emerso dagli accertamenti effettuati dagli inquirenti. Notizia riportata dall’Ansa, secondo cui questi particolari sarebbero emersi grazie alla confessione di un detenuto che avrebbe sentito la discussione tra Forti e un altro detenuto del penitenziario veronese di Montorio.
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La Procura di Verona, nella persona del procuratore Raffaele Tito, ha subito vagliato questa segnalazione, aprendo anche un’indagine, seppur al momento senza indagati e senza ipotesi di reato. “La notizia è falsa, punto. – protesta invece Andrea Radice, uno degli avvocati di Chico Forti – Mi ha detto di non aver mai fatto e neanche mai pensato quel che il detenuto dice”.

La confessione del detenuto che inguaia Chico Forti

“La visita alla madre è un diritto che ai detenuti con condanne non è concesso se non in casi molto rari e dopo la presentazione di un’istanza il cui esame può durare mesi. – questa la denuncia del sindacalista della Polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo che tanto avrebbe fatto infuriare Chico Forti – Chiediamo il rispetto dei detenuti senza distinzione e discriminazione e di conseguenza chiediamo il rispetto anche dei servitori dello Stato”.

Come appena accennato, durante un colloquio con il garante don Carlo Vinco, un detenuto avrebbe raccontato al sacerdote di aver assistito a un dialogo tra il sessantacinquenne ex campione di surf e una persona in carcere per reati connessi alla ‘ndrangheta calabrese. Durante questa chiacchierata, Chico Forti si era lamentato per il modo in cui Travaglio scriveva male di lui sul Fatto Quotidiano. Per questo avrebbe chiesto al suo compagno di detenzione di “mettere a tacere Travaglio, Lucarelli e il sindacalista Di Giacomo”, in cambio di aiuto quando un giorno sarebbe stato libero e “candidato con il centrodestra”. Di Giacomo intanto commenta così la notizia: “Non confermo e non smentisco”.

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