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La sorella di Matteo Messina Denaro condannata a 14 anni

Pubblicato: 11/07/2024 14:29

Rosalia Messina Denaro, sorella del noto boss mafioso Matteo Messina Denaro, è stata condannata a 14 anni di carcere per associazione mafiosa aggravata e ricettazione. La sentenza è stata emessa dal giudice per le udienze preliminari (gup) di Palermo, Clelia Maltese, nel contesto di un processo svoltosi con rito abbreviato.Rosalia Messina Denaro era stata arrestata nel marzo del 2022, e secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Gianluca De Leo, avrebbe svolto un ruolo cruciale nel permettere al fratello di sfuggire alla cattura per molti anni.

Le accuse indicano che la donna non solo aiutava il fratello a nascondersi, ma gestiva anche la “cassa” della famiglia mafiosa. Inoltre, era responsabile della rete di trasmissione dei ‘pizzini’, i messaggi scritti utilizzati da Matteo Messina Denaro per comunicare con i suoi uomini durante la latitanza.Il 16 gennaio 2023, Matteo Messina Denaro era stato finalmente catturato, mettendo fine a una latitanza durata decenni. La condanna di Rosalia Messina Denaro rappresenta un ulteriore colpo alla rete di sostegno che ha permesso al boss di rimanere nascosto per così tanto tempo.Questa sentenza sottolinea l’importanza della collaborazione familiare nella struttura delle organizzazioni mafiose, dove il ruolo delle donne, spesso sottovalutato, si rivela invece fondamentale per il funzionamento e la sopravvivenza dell’organizzazione. Rosalia, infatti, ha dimostrato come il sostegno logistico e finanziario possa essere essenziale quanto le azioni dirette dei membri maschili dell’organizzazione.

La giustizia italiana continua così la sua lotta contro la mafia, cercando di smantellare le reti di complicità che proteggono i capi mafiosi e garantendo che chiunque partecipi, anche indirettamente, venga punito per il suo coinvolgimento. La condanna di Rosalia Messina Denaro è un passo significativo in questa direzione, dimostrando che la legge può raggiungere anche chi cerca di nascondersi nell’ombra del proprio clan.

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