
Pare che Roberto Vannacci sia riuscito a ottenere un’impresa alquanto singolare: risultare impresentabile perfino per la destra di Marine Le Pen. Sì, avete letto bene. La principale agenzia di stampa francese, France Press, riporta che Jean-Philippe Tanguy, pezzo grosso del Rassemblement national, ha dichiarato che i lepenisti si “oppongono” all’elezione del generale come vicepresidente del nuovo gruppo europeo dei Patrioti. Un no secco da chi, generalmente, non disdegna certe figure.
Tanguy, che non è certo uno qualunque (parliamo del vicecoordinatore della campagna presidenziale di Le Pen nel 2022 e vicecapogruppo del partito nell’Assemblée nationale), avrebbe dovuto ricoprire la carica di ministro se solo Rn avesse vinto le recenti legislative. Ecco, questo Tanguy ha definito l’elezione di Vannacci come frutto di un annuncio “unilaterale” della Lega. Insomma, secondo lui sarebbe il caso che il partito di Matteo Salvini nomini qualcun altro? «Sì, questa è la nostra posizione», assicura Tanguy.
Ma c’è un giallo dietro questa vicenda: l’elezione di Vannacci a vicepresidente dei “Patrioti” (presieduti dal braccio destro di Le Pen, Jordan Bardella) era stata comunicata con grande orgoglio dalla Lega. Matteo Salvini non ha perso occasione per congratularsi ripetutamente: “Avanti tutta!”, ha esultato. Il vicepremier ha spinto il nome del generale come fosse una concessione d’obbligo, visto che Vannacci ha praticamente condotto la campagna elettorale della Lega. In cambio, Vannacci ha portato 532 mila voti.
L’elezione è avvenuta per acclamazione, insieme ad altri cinque vicepresidenti. Un pacchetto che Bardella ha digerito a fatica, considerando che solo il 2 giugno scorso lo stesso Bardella aveva criticato pesantemente Vannacci per le sue uscite “omofobe” e per dichiarazioni non proprio allineate con il buon senso. Allora Bardella aveva spiegato di non “essere a conoscenza” di tali affermazioni. «Non le condivido, le condanno», aveva dichiarato il delfino di Marine Le Pen.
L’opinione pubblica francese non ha perso tempo e negli ultimi giorni ha sottolineato tutte le posizioni controverse di Vannacci. I media hanno ricordato che il generale è stato sospeso dalle sue funzioni dal ministero della Difesa per aver scritto che gli omosessuali non sono “normali” e per commenti discutibili sulla pallavolista nera Paola Egonu, giudicata non rappresentativa dell’italianità. Libération ha titolato: «Omofobo, razzista, pro-Mussolini: ecco il super vicepresidente di Bardella al Parlamento europeo».
La destra di Le Pen, già scottata dalla recente sconfitta elettorale, si trova così a dover fare i conti con una nuova grana. Vannacci è troppo anche per i sovranisti d’Oltralpe, contro i quali si è mobilitata la maggioranza degli elettori francesi. Tornare indietro sulla nomina rimane arduo, ma il caso resta aperto.
E così, anche la destra scopre di avere i suoi limiti. Limiti che, a quanto pare, Roberto Vannacci ha superato di gran lunga.