
L’allarme morbillo torna a far tremare l’Italia. L’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato ieri, ha segnalato 717 casi di morbillo nei primi sei mesi del 2024. Con una media di 24,3 casi per milione di abitanti, il virus sembra aver trovato nuova linfa. Solo nel mese di giugno si sono registrati 151 casi, in leggero aumento rispetto ai 131 del mese precedente.
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L’infettivologo Matteo Bassetti esprime preoccupazione: «Il morbillo è tornato a essere un problema nel nostro Paese. I numeri continuano a dimostrarlo». Secondo Bassetti, è probabile che i casi continueranno a crescere, raggiungendo un migliaio entro fine anno. Molte diagnosi di morbillo non vengono fatte, scambiando i sintomi per altre patologie.

Bassetti: “Inasprire le leggi sulla copertura vaccinale”
L’aumento dei contagi da maggio a giugno è evidente. La maggioranza dei contagiati non era vaccinata. Bassetti sottolinea che alcune regioni non hanno raggiunto la copertura vaccinale del 95%, nonostante l’obbligo. Molti genitori preferiscono pagare la sanzione piuttosto che vaccinare i figli. Bassetti propone un inasprimento delle leggi per migliorare la copertura vaccinale.
Se «la maggioranza sono soggetti non vaccinati e questo vuol dire che c’è qualcosa che non funziona nel nostro Paese. Perché nonostante l’obbligo vaccinale alcune regioni non hanno raggiunto il 95% della copertura, allora nonostante l’obbligo ci sono persone che non vaccinano i figli e preferiscono pagare la sanzione. Quindi il problema non è che togliendo l’obbligo e mettendo una raccomandazione si risolve il problema ma inasprendo invece la legge si può migliorare la copertura. La salute dei bambini deve essere tutelata non dall’intelligenza più o meno alta di un genitore ma da un grande sistema sanitario nazionale».

Il bollettino dell’Iss riporta che, dall’inizio dell’anno, 17 regioni e province autonome hanno segnalato casi di morbillo. Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia rappresentano l’81,6% dei casi totali. L’Abruzzo ha registrato l’incidenza più elevata con 64,6 casi per milione di abitanti. L’89,5% dei casi non era vaccinato, e il 5,5% era parzialmente vaccinato.
L’età mediana dei casi è di 31 anni, ma l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i 5 anni, con 34 casi segnalati in bambini di meno di un anno. Tra gli operatori sanitari, sono stati segnalati 55 casi nel 2024. Il 32,8% dei contagiati ha sviluppato almeno una complicanza, tra cui 91 casi di polmonite e un caso di encefalite.
Ciccozzi: “Vaccini vittime del loro successo”
L’epidemiologo Massimo Ciccozzi sottolinea che” i vaccini sono vittime del loro successo. Con la diminuzione dell’incidenza del morbillo grazie alle vaccinazioni, molte persone hanno pensato che il virus fosse scomparso e non hanno vaccinato i figli”.” Ciccozzi evidenzia l’importanza di ““non abbassare mai la guardia” contro il morbillo, ribadendo la necessità della vaccinazione per prevenire nuovi focolai.
In questo contesto, la salute pubblica è messa alla prova. Le autorità sanitarie invitano tutti a vaccinarsi per proteggere non solo se stessi, ma anche la comunità, soprattutto i più piccoli che ancora non possono essere immunizzati.