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Uccise la figlia di 5 anni. Emessa la sentenza per Martina Patti, madre della piccola Elena Del Pozzo

Pubblicato: 12/07/2024 18:41

E’ giunto al termine ill processo che vedeva imputata la 25enne Martina Patti, la donna che due anni fa uccise colpendola con un’arma da taglio la figlia Elena Del Pozzo di 5 anni. Un delitto che aveva inorridito l’Italia intera. Anche perché, prima che si scoprisse la verità, la Patti aveva simulato il rapimento della propria figlia all’uscita dell’asilo. Un piano lucido e premeditato. La bimba aveva dormito dai nonni la sera prima. Il giorno successivo era stata la madre ad andare a prenderla all’asilo per poi tornare a casa, a Macaluscia. In seguito la Patti era nuovamente uscita con l’auto per creare un diversivo, poi è tornata nella sua abitazione e ha fatto scattare la messinscena del finto rapimento. La piccola, con ogni probabilità, è stata uccisa in quel lasso di tempo nei pressi di un terreno abbandonato,dove la madre ha abbandonato il corpo della figlia avvolto in cinque sacchi di plastica nera. I Carabinieri si erano subito insospettiti quando la donna si era presentata per denunciare la scomparsa della figlia, e la sua storia non ha retto alle verifiche.

Si tratta quindi di un caso di omicidio fra i più efferati e spaventosi della storia recente del nostro Paese. E ora è arrivata la sentenza del Tribunale: Martina Patti, che peraltro messa alle strette aveva confessato il crimine, è stata giudicata colpevole dell’uccisione della figlia, come da richiesta del Pubblico Ministero Fabio Scavone, ed è stata condannata a 30 anni di reclusione per i reati di omicidio premeditato aggravato, occultamento di cadavere e simulazione di reato. Al processo l’ex marito della donna e i nonni della bambina si erano costituiti parte civile. Gli avvocati della Patti, Gabriele Celesti e Tommaso Tamburino, avevano chiesto l’assoluzione della loro assistita per incapacità di intendere e di volere, o in alternativa il riconoscimento delle attenuanti generiche e l’esclusione della premeditazione. Ma i giudici hanno deciso diversamente.

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Ultimo Aggiornamento: 12/07/2024 18:46

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