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Delitto Mollicone, la famiglia deve pagare le spese processuali. L’appello a Mattarella: “È una vergogna”

Pubblicato: 14/07/2024 18:33
Serena Mollicone, brutalmente uccisa a 18 anni nel 2001

La signora Bianca Maria Ferrante, amica di famiglia dei Mollicone, ha scritto una lettera appello indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con copia per conoscenza al ministro della Giustizia Carlo Nordio e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nella lettera, la signora Ferrante chiede al Presidente della Repubblica di intervenire sulla decisione della Corte d’assise d’appello riguardante la condanna della famiglia Mollicone al pagamento delle spese processuali. “Le persone offese in questa vicenda sono Consuelo, Antonio, Guglielmo e Serena; come si può chiedere a questa famiglia segnata da un dolore senza fine il pagamento delle spese processuali? A dover essere risarcita dovrebbe essere Consuelo (la sorella di Serena Mollicone ndr) per il dolore che ha patito in tutti questi anni”, si legge nella missiva.
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La lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Bianca Maria Ferrante è motivata dalla profonda delusione riguardo alla sentenza della Corte d’assise d’appello, confermata lo scorso venerdì. In questa sentenza è stata ribadita l’assoluzione dell’ufficiale dei carabinieri Franco Mottola, del figlio Marco e della moglie Anna Maria per l’omicidio di Serena Mollicone, avvenuto ad Arce nel 2001. Subito dopo la lettura della sentenza in aula a Roma, le prime parole di Consuelo sono state: “Sono molto amareggiata. Questa non è giustizia”. Gli ha fatto eco lo zio della ragazza uccisa, Antonio: “Ho il dovere, come cittadino italiano e zio di Serena di fare in modo che emerga la giustizia pro Serena perché fino ad ora non è ancora emersa”. Il pool difensivo della famiglia Mottola terrà una conferenza stampa a Cassino il prossimo martedì 16 luglio, durante la quale potrebbero essere forniti ulteriori chiarimenti e dichiarazioni in merito alla sentenza.

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