
Dopo l’attentato che ha scosso la campagna presidenziale statunitense a Butler, Pennsylvania, durante un comizio di Donald Trump, diverse sono le polemiche da persone vicine all’ex presidente e non solo verso il lavoro svolto dai servizi segreti.
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Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal le autorità avrebbero ritrovato nella macchina dell’attentatore di Donald Trump, Thomas Matthew Crooks, ordigni esplosivi. La macchina era parcheggiata vicino al raduno a Butler.
Stephen Moore, consigliere senior della campagna di Donald Trump, ha sollevato dubbi sulla preparazione Secret Service durante un’intervista al programma “Weekend” della BBC. Moore ha espresso preoccupazioni riguardo alla protezione offerta al suo candidato, affermando: “Dal video sembrava che Trump fosse stato solo sfiorato dal proiettile, ma ciò che spaventa tutti noi è che se il proiettile fosse arrivato a un pollice più in là rispetto alla sua testa, si sarebbe trattato di un assassinio. Di sicuro Trump ha bisogno di maggiore protezione: ora ci si chiede molto se il Secret Service fosse completamente preparato”.
Anche Elon Musk, in un tweet, ha espresso la sua indignazione: “Il capo del Secret Service e il responsabile di questo dettaglio della sicurezza dovrebbero dimettersi”. Rispondendo a un utente che chiedeva come fosse possibile che il cecchino si fosse avvicinato così tanto, Musk ha accusato il Secret Service di “estrema incompetenza o è stato deliberato”. Ha concluso che, in ogni caso, i vertici dell’agenzia dovrebbero dimettersi.
Alcuni testimoni hanno raccontato di aver cercato disperatamente di avvertire la polizia della presenza del cecchino armato di fucile sul tetto di un edificio adiacente all’area del comizio. “Abbiamo notato quella persona che strisciava sul tetto, a una quindicina di metri dietro di noi. Siamo là, indichiamo l’uomo che si muove sul tetto… Lo vediamo chiaramente, ha un fucile”, dice il testimone, che afferma di aver informato la polizia ma gli agenti “non sapevano cosa stesse succedendo. Ho pensato: ‘Perché Trump continua a parlare? Perché non lo portano via?’. Mi trovo lì, indico lui per 2-3 minuti: i Servizi Segreti ci osservano da una posizione elevata. Io indico il tetto… e subito dopo si sentono 5 colpi…”.
La testimonianza di Kimberly Cheatle
La direttrice dei servizi segreti statunitensi, Kimberly Cheatle, è stata convocata per testimoniare il 22 luglio davanti alla Commissione parlamentare per la supervisione e la responsabilità. La convocazione è stata firmata da James Comer, direttore dell’organismo di vigilanza, che ha elogiato il “coraggio enorme” degli agenti del Secret Service presenti durante l’attacco. Comer ha sottolineato che gli agenti hanno protetto Trump, neutralizzato l’assalitore e impedito ulteriori danni tra la grande folla presente, sebbene ci siano state due vittime.
Dubbi e difese
Nonostante il sostegno di alcuni, sono emerse numerose voci critiche sull’efficacia dei servizi segreti. In molti si chiedono come sia stato possibile che un cecchino si posizionasse armato, senza essere notato, su un tetto a 150 metri dal podio dove Trump stava parlando.
Il Secret Service ha risposto alle accuse, negando di aver rifiutato mezzi supplementari per garantire la sicurezza di Trump. Anthony Guglielmi, portavoce del Servizio Segreto, ha dichiarato su X: “Circola una falsa affermazione secondo cui un membro della squadra dell’ex Presidente aveva chiesto mezzi supplementari di sicurezza e che questi erano stati rifiutati. Questo non è assolutamente vero. In realtà, abbiamo aggiunto dei mezzi di protezione come parte del ritmo crescente degli spostamenti della campagna”.
La testimonianza di Cheatle e le indagini in corso saranno cruciali per determinare se ci sono state effettivamente falle nella sicurezza e quali misure saranno prese per garantire la protezione degli ex presidenti in futuro.
La ricostruzione
Intorno alle 00:30 del 14 luglio 2024, durante un discorso di Trump, si sono udite raffiche di spari. Un video mostra l’ex presidente toccarsi l’orecchio destro insanguinato mentre su di lui converge la sicurezza a protezione, a portarlo via gli agenti del Secret Service. Prima di essere allontanato, Trump ha alzato un pugno verso il cielo, un gesto di sfida che ha colpito molti spettatori.
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Due video pubblicati sui social media e verificati dal New York Times mostrano la persona sospettata di aver sparato a Donald Trump. La persona giace immobile sul tetto di un piccolo edificio a circa 400 metri a nord del palco da cui stava parlando l’ex presidente a Butler, Pennsylvania. La posizione del corpo corrisponde alla probabile provenienza dei colpi. Un’analisi audio degli spari ha determinato che provenivano all’incirca dalla stessa distanza della posizione del corpo e anche la ferita visibile sull’orecchio destro di Trump, che era rivolto a nord-ovest, è coerente con gli spari provenienti da quella direzione. Il portavoce dei servizi segreti, Anthony Guglielmi, ha riferito che l’attentatore “ha sparato diversi colpi verso il palco da una posizione elevata fuori dal luogo del comizio”.
Chi è l’attentatore di Trump VIDEO
La persona che ha sparato sul comizio di Donald Trump è un uomo di 20 anni della Pennsylvania: Thomas Matthew Crooks. Nonostante gli avvertimenti, il cecchino è riuscito a colpire Trump e altre persone nel pubblico. Il Secret Service ha risposto prontamente, uccidendo l’attentatore e soccorrendo i feriti. L’evacuazione del luogo è stata descritta come un incubo logistico, con migliaia di persone che cercavano di lasciare l’area attraverso una stretta stradina di campagna. Così l’uomo che ha attentato alla vita del 45esimo presidente degli Stati Uniti, era apparso con un videomessaggio sui social: “Il mio nome è Thomas Matthew Crooks. Odio i repubblicani, odio Donald Trump. Hai trovato la persona sbagliata”. (Di seguito il video)
Le reazioni politiche: “La violenza è da condannare”
Il presidente Joe Biden ha espresso solidarietà a Trump, condannando la violenza come “malata” e chiamando all’unità nazionale. Ha inoltre tentato di mettersi in contatto con Trump per esprimergli il suo supporto personalmente. Il segretario di Stato Antony Blinken e la vicepresidente Kamala Harris hanno condannato l’attentato, esprimendo shock e tristezza. Harris ha sottolineato l’importanza di evitare ulteriori violenze.
Anche esponenti di entrambi i partiti politici hanno reagito all’attacco. Il senatore dell’Ohio J.D. Vance ha accusato la retorica di Biden di aver contribuito all’attentato, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’ex presidente George W. Bush e il miliardario Elon Musk hanno espresso solidarietà a Trump. Musk ha paragonato Trump a Theodore Roosevelt per la sua resilienza. Numerosi altri leader politici, tra cui Nancy Pelosi e Chuck Schumer, hanno condannato l’attacco e ribadito che la violenza politica non ha posto negli Stati Uniti.
Indagini in corso
L’FBI ha assunto la guida delle indagini, collaborando con il Secret Service e le forze dell’ordine locali. Fonti delle forze dell’ordine hanno confermato che la sparatoria viene trattata come un tentato assassinio dell’ex presidente e presunto nominato repubblicano per le prossime elezioni presidenziali. Il procuratore della Contea di Butler ha confermato che l’attentatore è stato immediatamente neutralizzato e che ci sia stata una seconda vittima tra il pubblico.
La situazione
Donald Trump ha lasciato l’ospedale ed è in buone condizioni. Ha annunciato la sua intenzione di partecipare alla convention repubblicana, dove sarà ufficialmente designato candidato presidenziale. In un post sui social media, Trump ha rassicurato i suoi sostenitori, affermando che “il presidente Trump sta bene” e “non vede l’ora di raggiungervi tutti a Milwaukee”.
La mail di Donald Trump ai suoi sostenitori e il gesto di Biden
L’ex presidente Usa Donald Trump ha inviato un’email ai suoi sostenitori con un messaggio breve, dopo essere stato leggermente ferito nella sparatoria durante il suo comizio a Butler, in Pennsylvania. In questo messaggio ha scritto: “non mi arrenderò mai”, a quanto riporta la Cnn. “Questo è un messaggio da Donald Trump – si legge nell’email, con caratteri tutti in maiuscolo – non mi arrenderò mai!” l’email si conclude con la sua firma e il suo ritratto.
“Ho capito immediatamente che qualcosa non andava, perché ho sentito un sibilo, degli spari e ho sentito immediatamente il proiettile che mi squarciava la pelle”, ha scritto ancora Donald Trump sui suoi social. L’ex presidente, ha aggiunto che “c’è stata molta emorragia, quindi ho capito in quel momento cosa stava succedendo”.
Nel suo post, Trump ha espresso le sue condoglianze alla famiglia della persona che partecipava al suo comizio e che è stata uccisa, e alla famiglia di “un’altra persona che è rimasta gravemente ferita”. Ha aggiunto di non sapere nulla dell’attentatore. “Voglio ringraziare i servizi segreti degli Stati Uniti e tutte le forze dell’ordine per la loro rapida risposta alla sparatoria appena avvenuta a Butler, in Pennsylvania”, ha scritto Trump.
La campagna di Biden ha ritirato tutti gli spot elettorali in Pennsylvania come gesto di rispetto. La sicurezza degli eventi pubblici è stata rafforzata e l’area del comizio è stata dichiarata scena del crimine. Le autorità continuano a indagare per determinare il movente dell’attentatore e prevenire ulteriori atti di violenza.