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Adriano Aragozzini, l’ex patron di Sanremo spara a zero su Amadeus: “Uomo inesistente, ha rovinato tutto”

Pubblicato: 15/07/2024 17:45

Adriano Aragozzini, noto per aver organizzato il Festival di Sanremo dal 1989 al 1993, ha recentemente celebrato il matrimonio di sua figlia. La cerimonia, officiata da Piero Chiambretti, è stata descritta come un mix tra il comico e il commovente. Nonostante i suoi 86 anni, Aragozzini continua ad essere attivo nel mondo dello spettacolo e della musica. Attualmente, è il manager di un talentuoso tenore, Giuseppe Gambi, e ha espresso il desiderio di lanciarlo nel panorama musicale, magari proprio al Festival di Sanremo.

In una lunga intervista a Libero ha parlato dei suoi progetti e ha lanciato una frecciatina ad Amadeus: “Ci provo – promette subito Adriano Aragozzini – L’arrivo di Carlo Conti il prossimo anno a Sanremo è un fatto positivo per la musica italiana. Ha stile, classe, categoria. Può fare benissimo e mi dà fiducia. Perché il signor Amadeus, tanto celebrato per questo “miracolo d’ascolti”, ha americanizzato il Festival. Se va a vedere gli ascolti della Rai, nel mio Sanremo del 1989 non c’è stata una serata che Amadeus abbia battuto, ma nessuno lo ha scritto”.
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Aragozzini se la prende con Amadeus: “Come artista non lo discuto, ma come uomo è inesistente“. Aragozzini continua senza colpo ferire: “Ho dei messaggi sul telefono che conservo. Riguardano i giorni in cui l’ho cercato per proporre il mio artista, ma Amadeus ha scartato due brani. Ma lui ha voluto scartare Adriano Aragozzini, non le canzoni”. Il contenuto non lo svela ma “sono un documento che voglio tenere con me e che tirerei fuori semmai rispondesse dopo aver letto l’intervista”.

Uno dei suoi rimpianti riguarda Lucio Dalla. Gino Paoli, che lo aveva introdotto a Luigi Tenco, gli parlò di Dalla e lo invitò a incontrarlo. Aragozzini descrive il suo primo incontro con Dalla alla Rca, presso un bar alla Tiburtina, dove Dalla apparve con un look poco curato e un forte accento bolognese. Nonostante le insistenze di Paoli, Aragozzini, che all’epoca era giornalista per Rizzoli, decise di non occuparsi di Dalla, il quale ebbe successo solo dieci anni dopo, facendo pentire Aragozzini della sua scelta. Un altro errore ancora più significativo fu con Renato Zero, presentatogli da Patty Pravo. Quando Zero, con il suo stile stravagante, si sedette sul nuovo divano di Aragozzini chiedendogli se fosse interessato a lavorare con lui, Aragozzini rispose di non avere tempo. Zero se ne andò deluso, ma poco dopo il suo primo album vendette un milione e mezzo di copie. “Nella vita ho fatto due errori, chiamiamoli figuracce” così ha definito i due inciampi.

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Ultimo Aggiornamento: 15/07/2024 18:12

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