
L’estate ha visto un ritorno del Covid, con un aumento di casi spinti dalla variante Kp3. Negli ultimi sette giorni, l’incidenza dei nuovi contagi da SarsCov2 in Italia è leggermente aumentata, ma resta a livelli molto bassi e con un impatto sugli ospedali sostanzialmente stabile.
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Ondata estiva e varianti autunnali
Secondo l’ultimo monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), al 10 luglio 2024, l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,6% (1.006 ricoverati), mantenendo una situazione simile a quella della settimana precedente (1,4% al 3 luglio 2024). Anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è rimasta pressoché stabile, con un tasso dello 0,5% (43 ricoverati) rispetto allo 0,4% della settimana precedente. I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati tra le fasce di età più alte.
L’indice di trasmissibilità (Rt), calcolato con dati aggiornati al 10 luglio 2024 e basato sui casi con ricovero ospedaliero, era pari a 1,00 al 2 luglio 2024, senza variazioni significative rispetto alla settimana precedente. L’incidenza dei casi Covid-19 nel periodo 4-10 luglio 2024 è stata di 9,4 casi per 100.000 abitanti, un leggero aumento rispetto alla settimana precedente (6,5 casi per 100.000 abitanti nel periodo 27 giugno – 3 luglio 2024).
Le regioni più colpite sono state il Lazio, con un’incidenza di 18 casi per 100.000 abitanti, mentre la più bassa è stata registrata nelle Marche, con meno di 0,5 casi per 100.000 abitanti. Per quanto riguarda le varianti del virus, dati preliminari di giugno indicano un aumento dei sequenziamenti attribuibili alla variante KP.3 (discendente della JN.1), che rappresenta il 31,7% dei casi rispetto al 25,6% di maggio.
I sintomi delle varianti autunnali
Dai dati attuali, sembra chiaro che siamo di fronte a una piccola ondata estiva, che potrebbe preludere a ondate più preoccupanti in autunno, quando ritorneranno altre malattie respiratorie. È quindi fondamentale adottare una strategia coordinata a livello nazionale e regionale per prevenire un’ulteriore diffusione del contagio. Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, sottolinea l’importanza di queste misure, soprattutto alla luce dell’allarme lanciato dai medici di famiglia nel Lazio, che registrano un aumento dei casi.
I sintomi della variante KP.3 sono simili a quelli del Covid-19 tradizionale, comprendendo febbre, tosse, difficoltà respiratorie, affaticamento, dolori muscolari, mal di testa, perdita del gusto o dell’olfatto, mal di gola, congestione nasale, nausea e diarrea. Il comitato consultivo per i vaccini della FDA ha raccomandato di aggiornare i vaccini per l’autunno per renderli più efficaci contro la variante JN.1, da cui si è evoluta KP.3.