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I cacciatori di “fake news” diventano complottisti. L’attentato a Trump scatena il popolo della sinistra. Ma le teorie…

Pubblicato: 15/07/2024 15:58

Una parte del lavoro la fanno gli algoritmi, un’altra i cosiddetti fact checker, cioè i cacciatori di bufale online. Quelli che sono sempre pronti ad azzannare chiunque pubblichi una notizia non veritiera, ma a volte – secondo i maligni – anche alcune notizie non gradite. Il popolo di Internet non li ama particolarmente, soprattutto i primi. Perché spesso capita che post innocui vengano bannati per motivi poco chiari, o per fraintendimenti. Tipo quando è stata interrotta la diretta della processione per la Via Crucis per “immagini di nudo”. I Fact Checker invece agiscono un po’ diversamente, e sono quasi tutti legati a simpatie progressiste. Per cui, è la critica mossa da alcuni, nella maggior parte dei casi fanno le pulci a contenuti legati all’area politica meno gradita, o a tematiche che alla sinistra non piacciono. Ora, però, l’attentato a Trump sta mettendo in difficoltà molti di quelli che accusavano la destra di essere “complottista”. Perché lo sparo contro il tycoon americano ha scatenato un cospirazionismo diverso dal solito: quello del popolo della sinistra. E il fiorire dei soliti meme spiritosi, tipo quello – riesumato per l’occasione – di Trump con la faccia di Berlusconi (per collegare l’attentato all”attacco subito dal Cavaliere in piazza Duomo).

Il sito Dagospia lo ha ribattezzato “il complottismo dei buoni“. “Quelli che fino a due giorni fa se la prendevano con i buzziconi trumpiani per le loro teorie cospirative”, hanno scritto i redattori del giornale online di D’Agostino. “Sugli account social di sinistra è tutto un fiorire di tesi sulla sceneggiata della sparatoria”. Le teorie cospirazioniste si accavallano. Qualcuno si stupisce di “quanto velocemente lo hanno fatto uscire da lì”. Altri osservano che Trump non smetteva di guardare in direzione dell’attentatore. Altri ancora sostengono che qualcuno in grado di sparare non avrebbe sbagliato e avrebbe colpito il bersaglio. “Lo sparo a Trump è stato completamente inscenato“, ha scritto un utente. Ci sono poi quelli che abbracciano il complottismo più estremo. “Non è mai successo, è stato tutto creato con l‘intelligenza artificiale“, il commento di altri utenti. E ancora, “l’attentato è stato organizzato dallo stesso staff di Trump in combutta con i servizi segreti”. Insomma, ci sarebbe materiale da vendere per i fact checker. Vedremo se saranno solerti come al solito, oppure se la provenienza delle bufale li renderà più pigri.

Naturalmente non mancano nemmeno i complottismi di segno opposto, soprattutto quelli legati al gruppo di QAnon, che ha subito accusato i poteri occulti di essere responsabili dell’attentato. Altri sottolineano le presunte “responsabilità morali” di Biden e dei democratici per l’accaduto. Anche se i dubbi sulla bontà dell’operato delle forze di sicurezza hanno qualche fondamento, è chiaro che le teorie del complotto, visto come si sono svolti i fatti, non hanno molto credito. Da una parte, se qualcuno avesse voluto far eliminare Trump, avrebbe usato un cecchino professionista e non uno studente dalle scarse capacità balistiche, oltretutto armato con un fucile standard e non con un’arma di precisione. Dall’altra, la tesi secondo cui sarebbe stato un complotto per favorire Trump è ancora più assurda. Secondo le ricostruzioni, The Donald sarebbe vivo solo grazie a un movimento improvviso della testa che avrebbe evitato per un solo centimetro che il proiettile lo raggiungesse alla tempia. Un po’ strano come piano per un auto-attentato. Infine, il fatto che l’attentatore abbia sparato è fuori discussione. Tanto che i proiettili hanno ucciso uno spettatore e ne hanno feriti altri due. Le indagini forniranno ulteriori informazioni su quanto è accaduto. Ma senza scomodare complottismi di diverso segno. A volte le cose succedono e basta, senza dietrologie.

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Ultimo Aggiornamento: 15/07/2024 16:26

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