
Gabriel Christian Natale Hjorth, il giovane coinvolto nella morte del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega nel luglio 2019, ha visto la sua pena ridotta a 11 anni e 4 mesi dalla Corte di Assise di Appello di Roma il 3 luglio scorso. La Seconda Corte d’Assise d’Appello di Roma ha deciso di concedergli gli arresti domiciliari nella casa della nonna a Fregene, sul litorale laziale, in seguito a un’istanza presentata dalla difesa. Per la stessa vicenda, Lee Elder Finnegan ha ottenuto una riduzione della pena a 15 anni e due mesi di carcere.
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“Lo sconcerto è tanto dopo la decisione della seconda corte d’assise di Roma di accogliere le richieste dei domiciliari per Gabriel Natale Hjorth. Rosamaria, la moglie di Mario Cerciello Rega è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia”. Cosi’ l’avvocato Massimo Ferrandino, difensore di Rosamaria Esilio, vedova del carabiniere Mario Cerciello Rega. “Non conosciamo ancora, le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene. Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di undici coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di cinque anni fa…! Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia ‘una giustizia al contrario'”, conclude il penalista.
Maria Rosa Esilio, vedova del vicebrigadiere, ha espresso il suo sconforto e la sua sfiducia dopo la decisione della Corte di Assise di Appello di Roma di concedere gli arresti domiciliari a Gabriel Natale Hjorth. “Di fronte a questa decisione dei magistrati si sgretola la mia speranza di avere un briciolo di serenità dopo tutto quello che ho passato”. In Cassazione e nell’appello bis sono stati dei colpi terribili per Maria Rosa Esilio. Adesso i domiciliari, a Fregene. Un ultimo schiaffo da incassare tra le lacrime.