Sono stati inghiottiti improvvisamente, senza che nessuno potesse fare nulla per loro, Stefan Bodgan Cristoiu e Ramesh Ganegedara. Sono i due giovani morti nel fiume Brenta domenica scorsa, 14 luglio. Un incubo rivissuto nelle testimonianze degli amici che erano insieme a loro.
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La tragica fatalità
Dovevano andare in piscina, ma era tutto pieno. Così, hanno scelto la spiaggetta lungo il Brenta. Sembrava una giornata perfetta. Poi, il dramma. Ramesh, un giovane cingalese di 23 anni, è finito in difficoltà nelle acque del fiume. Stefan, corriere e campione di braccio di ferro, non ha esitato. Si è tuffato per salvarlo. Ma la corrente era troppo forte. Entrambi sono stati trascinati via.
Gli amici che erano con loro hanno assistito impotenti. Hanno visto Stefan raggiungere Ramesh e stringergli la mano. Per un attimo, hanno sperato che ce la facessero. Ma poi, le mani si sono separate. La corrente ha avuto la meglio. I corpi dei due giovani sono stati ritrovati dai pompieri a qualche ora di distanza l’uno dall’altro.
“Un gesto eroico”
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha ricordato l’eroismo di Stefan. “Un gesto eroico in una tragedia assoluta”, ha detto. Anche gli amici di Stefan e Ramesh sono sotto shock. Doveva essere una giornata di divertimento. Invece, hanno perso due amici.
Stefan, originario della Romania, avrebbe compiuto 30 anni la prossima settimana. Era rimasto orfano da nove anni. Gli amici erano la sua famiglia. Ora, questa famiglia è in lutto. “L’abbiamo visto arrivare fino a Ramesh, pensavamo che ce l’avesse fatta”, raccontano due amici. Ma non è stato così.
Gli amici hanno provato a salvarli. Hanno lanciato oggetti per farli galleggiare. Hanno cercato di raggiungerli. Ma niente ha funzionato. Ramesh e Stefan sono scomparsi sotto l’acqua. “Stefan era un ragazzo forte, abituato allo stress sportivo”, dice un amico. Ma nemmeno la sua forza è bastata contro la potenza del fiume. La prossima settimana, invece di festeggiare il compleanno di Stefan, gli amici lo piangeranno. Hanno perso un fratello. Per tutti, è un dolore immenso.