
C’era da aspettarsi che il fallito attentato a Trump avrebbe spostato gli equilibri nei sondaggi elettorali per le Presidenziali americane. E in effetti così è stato. Ma le rilevazioni della University-Wilder School, uscite nella giornata di ieri, offrono un quadro che va oltre il raddoppio del vantaggio di The Donald nei confronti di Joe Biden. Che passa per l’appunto da 2 a 4 punti. Più contenuto lo scostamento per l’istituto New York Times/Siena College (più vicino ai Dem), che stabilisce in 3 punti il distacco. Si tratta in ogni caso di uno scostamento di milioni di elettori. Se l’affluenza fosse la stessa del 2020, due punti equivarrebbero a due milioni di voti. Che in un’America così polarizzata non sono pochi. Ma il punto di svolta verso le elezioni, leggendo i risultati dei sondaggi, è un altro. E riguarda gli Stati in bilico, quelli davvero decisivi per la scelta del nuovo inquilino della Casa Bianca. E anche, per la prima volta, alcuni Stati che erano stati da sempre appannaggio dei Democratici. Partiamo dai primi: in tutti e 7 gli Stati considerati appunto in bilico, Trump risulta essere in vantaggio. E in sei casi su sette, si tratterebbe di un vantaggio molto consistente.
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Non è tutto. Secondo quanto riferisce La Stampa, lo staff di Biden starebbe spostando fondi e risorse verso New York. Questo perché anche in alcuni Stati in cui la vittoria Dem non era mai stata in discussione, ora la situazione sarebbe cambiata. Il Maine risulta in bilico e persino la roccaforte del Minnesota sarebbe alla portata dei Rapubblicani. Ma il caso più eclatante è quello di New York, che dai Democratici è considerata la loro città-simbolo. Anche qui il vantaggio di Biden si sarebbe assottigliato, tanto da far presagire la possibilità di clamorose sorprese. Anche perché, mentre Trump approfitta dell’aumento della popolarità portato dall’attentato subito, sul fronte democratico volano gli stracci. Il Presidente in carica ha mandato messaggi piccati a Obama, che è considerato il principale architetto di un eventuale cambio di candidato in corso d’opera. Biden ha chiarito che a lasciare la corsa alla Presidenza non ci pensa nemmeno. Neanche il blocco dei fondi per la sua campagna da parte di molti sostenitori è bastato a fargli cambiare idea. E intanto il tempo passa. E se l’unica risorsa spendibile al posto del vecchio Joe fosse Kamala Harris, difficilmente ciò potrebbe portare a un ribaltamento della situazione.