Sarà necessaria almeno una settimana perché vengano effettuati gli esami autoptici sui resti trovati all’interno di un borsone lungo la vecchia Orientale sarda, a ridosso del ponte romano. Sul fatto che si tratti di ciò che è rimasto di Francesca Deidda non ci sono più dubbi. La certezza è arrivata dall’analisi sui campioni prelevati per l’individuazione del Dna. Il corpo è stato rinvenuto dai cani molecolari inviati da Bologna, che hanno localizzato il borsone contenente i resti umani e altri effetti personali della donna, tra cui un accappatoio e una bite dentale. Il ritrovamento è avvenuto in una zona vicina a dove erano stati trovati alcuni degli oggetti appartenenti a Francesca e tracce di sangue. Igor Sallai, marito della vittima, è stato arrestato con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Nonostante il suo continuo diniego di responsabilità, dichiarandosi innocente e affermando che la moglie era semplicemente “scomparsa”, le prove raccolte e le indagini lo collegano fortemente al caso. Sallai ha dichiarato in un’intervista a Chi l’ha visto: “Non ho voluto parlare perché gli inquirenti mi hanno detto di rimanere in silenzio per non intralciare le indagini. Potrebbero esserci altre persone coinvolte, aspettiamo e vediamo cosa succede, magari torna lei. Per me non è scomparsa, solo non risponde al telefono”.
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Il pm Marco Cocco ha incaricato il medico legale Roberto Demontis di condurre l’autopsia sui resti. Questa esaminazione sarà cruciale per stabilire il tempo del decesso e determinare la causa della morte. Le indagini dovranno chiarire se l’omicidio sia avvenuto nel luogo del ritrovamento o altrove, e se Sallai abbia agito da solo o con l’aiuto di un complice. I familiari di Francesca Deidda, tra cui il fratello minore Andrea Deidda e una collega della donna, non hanno mai creduto alla versione di un allontanamento volontario e hanno spinto affinché venissero effettuate ricerche approfondite. Questo sospetto ha portato all’attivazione dei soccorsi e, infine, alla scoperta del corpo.