Nessun chiarimento visto che, secondo Antonio Tajani, “non c’è niente da chiarire”. Ma il pranzo andato in scena nelle scorse ore tra Marina Berlusconi tra il leader di Forza Italia, Gianni Letta, la figlia dell’ex premier e suo fratello Pier Silvio fa pensare che qualcosa possa bollire in pentola. Tutti si sono affrettati a chiarire come non si tratta di “nulla di anomalo, incontri così si tengono almeno una volta al mese”. Ma il faccia a faccia è arrivato a pochi giorni di distanza dalle uscite di Marina e Pier Silvio: la prima aveva detto di sentirsi più vicina alla sinistra che alla destra sui temi etici, il secondo si era lamentato che “i moderati sono in maggioranza, ma manca un riferimento”.
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“Più coraggio, più innovazione, non solo resistenza ma anche attacco” era sembrato il messaggio partito dai Berlusconi. Per questo, secondo il Corriere della Sera, anche se il ruolo di Tajani non è in discussione, la politica condotta fin qui lo è. A quanto raccontano, però, “nell’incontro si è riso parecchio su certe ricostruzioni: le parole di Marina e Pier Silvio sono state utilizzate per attaccare FI, ma la pensiamo tutti allo stesso modo”.
Si è discusso a lungo di come valorizzare e rilanciare FI perché sia realistico l’obiettivo più volte annunciato da Tajani: ottenere “il 20% alle prossime elezioni”. Per riuscirci si dovrà partire dalle candidature: non servono figurine, bensì alti profili professionali e riconosciuti. Un’operazione come quella di Berlusconi e i «professori», quando candidò intellettuali come Colletti, Melograni, Pera, Vertone, Mathieu, Rebuffa e altri. Un allargamento quindi sia sul territorio, sia al civismo, ma soprattutto al mondo delle idee perché “vogliamo adeguare messaggi e proposte al mondo del futuro”.