Un uomo di 44 anni ha perso la vita annegando nel fiume Brembo, nei pressi di Brembate, in provincia di Bergamo. La vittima, di origini marocchine, si era tuffata nel fiume vicino a una cascata. Sono stati gli amici a dare l’allarme e a recuperare il corpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e i sanitari del 118, che hanno tentato di rianimarlo senza successo.
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Brembate uomo annegato nel fiume
Il corpo di un 45enne è stato ritrovato nei pressi del Parco del Fosso del Brembo, un’area molto frequentata durante l’estate. Un passante ha notato il corpo in acqua intorno alle 17.45 e ha immediatamente avvisato le autorità. Due settimane fa, nella stessa zona, si era verificata una tragedia simile. Purtroppo, il medico del 118 ha potuto solo constatare il decesso. La scena è stata presidiata anche dai vigili del fuoco, dai carabinieri e dalla polizia locale. Questo incidente si aggiunge a una serie di tragici eventi legati alla balneazione fluviale e lacustre. L’11 luglio, un giovane di 32 anni è stato trascinato via dalla corrente del fiume Brembo senza riuscire a salvarsi.
Tre giorni fa, a Porto Ceresio, un ragazzo di 23 anni, di nazionalità pakistana, è annegato nelle acque del Lago di Lugano. Solo due giorni fa, l’intervento eroico dell’ex campione olimpico di nuoto Federico Vanelli ha impedito che un dodicenne annegasse nel fiume Adda. Vanelli, sentendo delle urla di aiuto, si è tuffato prontamente in acqua e ha salvato il ragazzo, portandolo in salvo sulla riva.
La serie di incidenti evidenzia i pericoli legati alla balneazione in fiumi e laghi, spesso sottovalutati. Questi luoghi possono sembrare sicuri, ma le correnti e i mulinelli possono rappresentare un grave pericolo anche per i nuotatori esperti. È fondamentale prestare sempre massima attenzione e, se possibile, evitare di nuotare in zone non sorvegliate o note per la loro pericolosità.