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Emanuela Orlandi, spunta la verità sulla tomba di De Pedis: “Il Vaticano ci chiese di aprirla come favore”

Pubblicato: 25/07/2024 18:28

Nell’audizione in commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, il pm Capaldo ha chiarito che non ci fu una trattativa tra la Procura di Roma e il Vaticano, ma piuttosto una richiesta di collaborazione reciproca. “C’è stata una richiesta di collaborazione formulata da loro a cui io ho risposto positivamente chiedendo a mia volta una collaborazione fattiva, non era un’idea del capo della Gendarmeria, era un’idea della segreteria di Stato che voleva l’eliminazione di Renatino De Pedis dalla tomba – ha spiegato il pm – Io ho detto loro che saremmo stati disposti come procura di Roma se loro fossero stati disposti a collaborare per capire cosa fosse successo ad Orlandi”.
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Capaldo ha sottolineato che trasferire i resti di De Pedis senza una collaborazione complessiva con il Vaticano non avrebbe avuto senso, dato che la Santa Sede non aveva risposto alle rogatorie precedenti. “Aprire la tomba solo per aprirla e trasferirla – ha aggiunto Capaldo – non era un’operazione giudiziaria da Procura della Repubblica, era solo un piacere che veniva richiesto”. Secondo Capaldo, la richiesta di aprire la tomba è stata portata avanti dal capo della Gendarmeria, Domenico Giani, e il suo vice Costanzo Alessandrini, inviati da padre Georg Ganswein e dalla Segreteria di Stato. L’incontro, come aveva già anticipato nel corso della prima parte dell’audizione, lo scorso giovedì, si sarebbe tenuto nel 2012. Oltre ai tre, anche la dottoressa Simona Maisto, all’epoca contitolare dell’indagine, morta nel 2022 a cinque anni da un grande incidente.

Capaldo ha riferito che nel 2021 Giani e Alessandrini si sono presentati in Procura, inviati da padre Georg, per esprimere preoccupazioni del Vaticano, che veniva percepito come poco collaborativo nella ricerca di Orlandi. Giani ha chiesto di aprire la tomba di De Pedis, suggerendo che il Vaticano voleva verificare se con la bara di De Pedis fosse sepolta anche Orlandi. Capaldo ha giudicato questa ipotesi inverosimile, dato che Orlandi è scomparsa nel 1983 e De Pedis è stato ucciso nel 1990. Il “favore” chiesto dal Vaticano sarebbe derivato dalla volontà da parte della Santa Sede: “Non voleva prendersi la responsabilità di adottare un provvedimento di traslazione della tomba, ma per me era necessario che questo provvedimento segnasse, almeno, l’inizio di una collaborazione. Giani mi rispose che ne avrebbe parlato con monsignor Georg. E alcuni giorni dopo mi ha fatto sapere che era d’accordo nel procedere così, ma poi non ho avuto più notizie. E nel frattempo è stato nominato il nuovo procuratore Pignatone“.

Capaldo ha infine espresso il suo scetticismo sulla teoria del ricatto internazionale, sostenendo che il sequestro di Orlandi aveva una funzione di ricatto: “Credo però che il sequestro avesse una funzione di ricatto, ma penso vada escluso con fermezza quello internazionale per tanti motivi ivi compreso il fatto che il soggetto usato, una ragazzina, per un ricatto internazionale era del tutto incongruo”.


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