La truffa dello specchietto sembra ormai essere passata di moda perché troppo conosciuta dalle potenziali vittime. E allora, in Salento, una banda di criminali ha deciso di sperimentare una nuova tecnica che fino a oggi non era mai stata denunciata alle forze dell’ordine: la cosiddetta truffa del finto tamponamento. Le zone più colpite da questo fenomeno sono le marine di Nardò: Santa Caterina e Santa Maria al Bagno.
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Come funziona la truffa del finto tamponamento
Ma come funziona questa nuova truffa? Secondo le segnalazioni raccolte dalle forze dell’ordine, a metterla in atto sarebbe un gruppo di italiani. La tecnica è la seguente: i malviventi si piazzano nel parcheggio a pagamento, delimitato dalle strisce a blu. Attendono l’arrivo di un’altra auto che accede nel posto vicino. A questo punto i passeggeri scendono dalla macchina e parte il tentativo di raggiro.
Si rivolgono all’automobilista-vittima affermando di aver ripreso la manovra di parcheggio con il telefonino e di essere in possesso delle immagini di un tamponamento che, in realtà, non si è mai verificato. Di solito i criminali prendono di mira le persone più anziane che, colte dal panico, non riescono a reagire. “Sono come ipnotizzati”, spiegano gli inquirenti.
In alcuni casi i truffatori risalgono addirittura direttamente al proprietario dell’auto grazie all’accesso al Pra (Pubblico registro automobilistico), dopo aver fotografato il numero di targa con il telefonino. E inoltrano una richiesta risarcitoria alla compagnia assicurativa allegando danni alla carrozzeria della propria auto che, in realtà, erano già presenti Tra le vittime anche un poliziotto. “Il fenomeno è allarmante ed è doveroso prestare le dovute accortezze. Il consiglio è sempre lo stesso: ignorare richieste risarcitorie da persone che non si conoscono”, spiegano le forze dell’ordine.
