Luca Scatà, noto per aver fermato il terrorista Anis Amri nel 2016, è morto prematuramente a causa di un tumore. Scatà, l’agente che uccise Amri in un conflitto a fuoco a Sesto San Giovanni, ha coronato il suo ultimo sogno il 17 luglio scorso, sposando la sua amata Miriana Tavormina. «Un passo tu, un passo io. Cammineremo così, insieme», aveva scritto Miriana su Facebook, aggiungendo: «E quando dimenticheremo i passi e quando il tempo rivendicherà il suo spazio, la mia mano non lascerà la tua, la tua mano non lascerà la mia. È così che cammineremo insieme, Io e te. Per sempre insieme. Marito e moglie».
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Chi era Luca Scatà
La notizia della scomparsa di Scatà è stata annunciata dal sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, che ha dichiarato: «La sua perdita a soli 35 anni, dovuta a un tumore, ci lascia un grande vuoto». Di Stefano ha poi aggiunto: «Luca, il tuo coraggio e il tuo sacrificio non saranno mai dimenticati. Riposa in pace».
Il conflitto a fuoco del 2016
Il conflitto a fuoco avvenne il 23 dicembre 2016 nel Milanese, a Sesto San Giovanni. Anis Amri, il terrorista in fuga dopo l’attentato al mercatino di Natale a Berlino del 19 dicembre, dove uccise 12 persone (tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo) e ne ferì 56, fu intercettato dai due agenti durante un controllo stradale alle 3 di notte. Durante il controllo, Amri estrasse una pistola e sparò a Movio, ferendolo a una spalla, ma venne subito dopo colpito e ucciso da Scatà.
Scatà, di origini siciliane, era stato trasferito anni fa al Commissariato di Sesto, dopo essere stato destinato prima alla questura di Catania e poi a quella di Siracusa. La sua vita e il suo servizio rimarranno per sempre nel ricordo di chi lo ha conosciuto e di chi ha apprezzato il suo coraggio.