Il torneo olimpico di sciabola è stato teatro di un drammatico episodio che ha coinvolto il georgiano Sandro Bazadze, considerato uno dei migliori sciabolatori al mondo. Dopo una combattuta sfida negli ottavi di finale contro l’egiziano Mohamed Amer, conclusasi con un punteggio di 15-14, Bazadze ha reagito in modo estremamente veemente alla decisione dell’arbitro Vanesa Chichon.
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La controversia
Il match è stato caratterizzato da un’ultima stoccata controversa, con entrambi gli atleti che hanno esultato convinti di aver segnato il punto decisivo. Tuttavia, dopo una revisione video, l’arbitro ha assegnato la vittoria ad Amer, scatenando l’ira di Bazadze. Il georgiano, convinto di essere stato lui a mettere a segno il colpo vincente, ha espresso la sua frustrazione gridando “vergogna” ripetutamente, per poi scendere dalla pedana e inseguire la Chichon, urlandole contro.
La reazione di Bazadze è stata di una intensità rara: “Lei mi ha ucciso, la mia carriera è finita. Ma giuro sui miei figli che farò qualcosa”, ha dichiarato, riflettendo un profondo senso di ingiustizia. Bazadze, che il giorno dopo compirà 31 anni, ha nel suo palmarès un argento e un bronzo mondiali, oltre a un oro europeo.
Il torneo olimpico ha visto anche momenti di grande gioia, come la medaglia di bronzo conquistata dall’azzurro Gigi Samele e il trionfo del coreano Sanguk Oh, vincitore dell’oro nella finale contro il tunisino Fares Ferjani. Tuttavia, l’episodio con Bazadze ha ricordato quanto lo sport possa essere terreno di emozioni intense e, a volte, contrastanti.