Il costo della vita messo a confronto con la stagnazione ventennale degli stipendi rivela una sola realtà: che l’assalto ai nostri risparmi non si ferma più, e ha causato una situazione insostenibile per molte famiglie e non solo. Questo è il vero allarme sociale di cui si parla troppo poco e che nessuno vuole affrontare seriamente. E all’orizzonte non ci sono miglioramenti, ma una procedura di infrazione europea che costerà decine di miliardi allo Stato italiano. Per non parlare delle procedure green europee, che potrebbero deflagrare come una vera e propria bomba sociale dagli effetti devastanti. E che non sia un’esagerazione, ma una fotografia reale di ciò che gli italiani sono costretti a subire da troppo tempo – non è certo una questione legata all’attuale Governo, ma ha radici ben più antiche. A certificarlo con numeri e cifre inequivocabili è stata un’indagine della Cgia. Che ci informa di come, fra il 2019 e il 2023, le nostre bollette della luce e del gas siano aumentate rispettivamente del 108% e del 72,1%. Che a parità di salari, significa un impoverimento secco per tutti i cittadini.
E se nell’ultimo anno le tariffe energetiche, esplose a livelli intollerabili, stanno subendo una contrazione (-34,2% luce e -19,6% gas), il parziale sollievo per le nostre tasche è stato vanificato da un aumento di molte altre tariffe fondamentali, salite in maniera nettamente superiore all’inflazione. Se quest’ultima, infatti, si attesta intorno allo 0,9%, nell’ultimo semestre del 2024, confrontato con lo stesso periodo del 2023, le forniture dell’acqua sono cresciute del 7%, i servizi postali del 4,9%, il trasporto urbano del 4,3%, il trasporto ferroviario del 7,5%, la tassa sui rifiuti dell’1,7% (+3,5% complessivo in un anno), i pedaggi autostradali del 2,1% (3,3% su anno). Sono aumentati persino i servizi telefonici (+0,5%) dopo un periodo di calo. Secondo i calcoli della Cgia, le sole tariffe “obbligatorie” monitorate hanno un costo medio per famiglia di 2.900 Euro annui, cioè il 12% dell’intera spesa familiare media, che secondo l’associazione di attesta intorno ai 24.200 Euro. Una situazione di cui non si vede la fine, ma che sta prosciugando le tasche degli italiani.