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“Rischio gravi effetti collaterali”. L’Ema blocca il medicinale contro l’Alzheimer: cosa può causare

Pubblicato: 29/07/2024 10:25
Leqembi

Doccia gelata per un prodotto di Big Farma. L’Ema ha infatti respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Agenzia europea per i medicinali, che ha bloccato il farmaco, ha individuato il rischio di “gravi effetti collaterali“. Il rischio è infatti “superiore all’effetto positivo atteso“. Si è dunque deciso di non concedere l’autorizzazione all’immissione in commercio per il Leqembi, questo il nome commerciale che si era scelto, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di “emorragia cerebrale” nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab è però disponibile negli Stati Uniti da inizio 2023 per il trattamento dell’Alzheimer nello stadio iniziale. “Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità.
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Secondo l’Ema il Leqembi produce rischi di emorragia cerebrale. Sebbene la terapia con questo farmaco non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. “A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica”. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni all’Ema per sperare di conquistare anche il mercato europeo con questo prodotto.

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Ultimo Aggiornamento: 29/07/2024 10:31