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Macchi oro rubato, il ct: “Vincitore morale, non si può sbagliare così…”

Pubblicato: 29/07/2024 20:40

Parigi – Filippo Macchi è stato a un passo dall’Olimpo dei grandi fiorettisti italiani, da Nedo Nadi a Daniele Garozzo. L’oro nel Grand Palais gli è sfuggito sul 14 pari, dopo ben tre consultazioni del Var della scherma da parte dell’arbitro di Taipei, che alla fine ha assegnato la stoccata e la medaglia d’oro a Cheung Ka Long di Hong Kong, che già aveva battuto Garozzo nella finale di Tokyo 2020.

La decisione ha scatenato la reazione del ct Stefano Cerioni, che ha protestato più volte, andando via appena pronunciato il verdetto, ma non prima di indicare Macchi al pubblico come vero vincitore. Dopo il bronzo di Luigi Samele nella sciabola, arriva un argento, la 132esima medaglia della scherma alle Olimpiadi, ma è un premio che lascia molta amarezza e un nuovo precedente nella galleria dei torti arbitrali che stanno accompagnando la spedizione italiana nei primi giorni.

Il verdetto controverso ha alimentato polemiche e discussoni tra gli appassionati di scherma e gli addetti ai lavori. Nonostante la delusione, Macchi ha mostrato grande sportività, dichiarando che continuerà a lavorare duro per raggiungere il massimo traguardo nella prossima occasione. Questo episodio si aggiunge alla lunga lista di decisioni arbitrali discutibili che hanno segnato l’attuale edizione delle Olimpiadi, sottolineando la necessità di una maggiore trasparenza e precisione nelle valutazioni tecniche.

La scherma è uno sport in cui c’è la discrezione dell’arbitro. “Sono arrivato sul 14-12, dovevo chiudere la finale. Io sentivo di avere ragione sulla stoccata decisiva. Ora c’è grande rammarico, ho sognato questo momento 1000 volte e non l’ho mai sognato così.” Così Filippo Macchi, tra fair play e amarezza, ai microfoni di Rai Sport risponde dopo la finale del fioretto maschile persa alla stoccata decisiva per una controversa decisione arbitrale. “Da casa si aspettano che la scherma porti sempre tante medaglie, la realtà è che il livello si è alzato tantissimo. Abbiamo abituato bene il pubblico, ma una medaglia non è mai scontata perché sul podio vanno solo 3 atleti,” dice l’azzurro.

La reazione del ct Stefano Cerioni

Toni diversi dal ct Stefano Cerioni. “Mai visto niente del genere, né da atleta né da tecnico. Penso all’incompetenza, non voglio pensare ad altro. Filippo è il vincitore morale, assolutamente. Tre stoccate così non si possono sbagliare. Nelle prime due, i giudici si sono astenuti senza dire niente: è grave. Macchi è un atleta, arriva all’Olimpiade e la vince 3 volte. Si trova secondo, mi fa male il cuore per lui e per me,” dice.

Con la performance di Macchi, l’Italia conferma ancora una volta il suo ruolo di primo piano nel panorama mondiale della scherma, nonostante le difficoltà e le controversie. La speranza è che le future competizioni possano svolgersi all’insegna della chiarezza e del fair play, rendendo giustizia al talento e all’impegno degli atleti.

Filippo Macchi nasce il 20 maggio 2001 a Pisa, in Italia. Fin da giovanissimo, mostra una grande passione per lo sport, avvicinandosi alla scherma grazie alla tradizione sportiva della sua città. Inizia a praticare questo sport presso il club “Pisascherma”, dove subito mette in mostra il suo talento naturale e la sua determinazione.

Carriera e successi

Filippo cresce rapidamente nel mondo della scherma, distinguendosi nelle categorie giovanili sia a livello nazionale che internazionale. La sua carriera agonistica è caratterizzata da una serie di successi significativi, che lo vedono spesso sul podio nelle competizioni europee e mondiali.

Nel 2018, a soli 17 anni, Macchi ottiene il primo grande riconoscimento internazionale, vincendo il titolo europeo nella categoria Cadetti. Questo successo lo proietta sotto i riflettori, consolidando la sua reputazione come una delle promesse più brillanti della scherma italiana.

Il suo stile di scherma, caratterizzato da una grande velocità e precisione, unito a una notevole capacità strategica, lo rende un avversario temibile in pedana. Queste qualità gli permettono di accumulare una serie di vittorie nei campionati italiani, sia individuali che a squadre.

Impegno e dedizione

Oltre alle sue doti atletiche, Filippo Macchi è noto per il suo impegno e la sua dedizione. Nonostante gli impegni sportivi, riesce a mantenere un ottimo rendimento scolastico, dimostrando di saper conciliare gli studi con la carriera sportiva. Questo equilibrio è un aspetto fondamentale del suo successo, che gli permette di crescere non solo come atleta ma anche come persona.

Filippo Macchi rappresenta una nuova generazione di schermitori italiani, capace di coniugare talento, lavoro duro e passione. Il suo percorso è un esempio per i giovani atleti, dimostrando che con determinazione e sacrificio è possibile raggiungere grandi risultati. Come è successo oggi.

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Ultimo Aggiornamento: 30/07/2024 09:40