L’indagine sulla Scuola per ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza a Coppito si sta allargando. Viene alla luce un presunto scandalo di abusi sessuali e scambi di favori in cambio di prestazioni sessuali. Il caso è esploso dopo la denuncia di un’allieva, che ha accusato un capitano di violenza sessuale. La Procura dell’Aquila indaga per scoprire se ci siano altre vittime e se altre persone siano coinvolte in questo sistema di abuso.
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La situazione si è aggravata quando sono emerse delle chat su WhatsApp tra il capitano indagato e tre suoi colleghi. Nei messaggi, i militari discutevano delle allieve come se fossero “prede”, scambiandosi commenti espliciti sul loro aspetto fisico e parlando di possibili “punizioni” per quelle che non si sottomettevano ai loro desideri. Frasi come “diamo il via alla caccia” e “quella la punisco se non fa come dico io” suggeriscono un atteggiamento predatorio e una mancanza di rispetto per le donne nella scuola.
Comportamenti avvenuti in un contesto chiuso e gerarchico
Gli investigatori hanno acquisito gli smartphone degli indagati per cercare ulteriori prove. Al momento, si ipotizza che questi comportamenti siano avvenuti in un contesto chiuso e gerarchicamente rigido come quello della caserma, creando un clima di intimidazione e abuso di potere.
Il caso emerge grazie alla coraggiosa denuncia di un’allieva di 20 anni. La giovane racconta di essere stata baciata con una scusa nell’appartamento del capitano, dove sarebbe stata costretta a subire violenza sessuale. L’esame medico dell’ospedale dell’Aquila conferma i segni della violenza.
Nel suo racconto, la ragazza ha descritto un’esperienza traumatica, in cui il capitano, dopo averla baciata contro la sua volontà, l’ha costretta a subire atti sessuali non consensuali. Nonostante i suoi continui tentativi di resistere e rifiutare, l’uomo ha continuato con le sue azioni, manifestando un atteggiamento di superiorità e prepotenza.
La Guardia di Finanza, insieme alla Squadra mobile aquilana e alla Procura militare di Roma, sta lavorando per chiarire i fatti e garantire giustizia. Questo scandalo getta un’ombra sulla scuola e sulle istituzioni coinvolte, mettendo in evidenza la necessità di indagare a fondo e di prendere misure severe contro i responsabili.