C’è un forte scontro, si è visto in questi giorni in Israele, con manifestazioni anche all’interno della destra israeliana. Il 7 ottobre si era toccato il punto più basso dell’inteligence israeliana e delle sue capacità di difesa da attacchi assolutamente primitivi rispetto alla grande potenza tecnologica di Israele e dei suoi apparati di sicurezza e difesa. Stanotte Israele ha dimostrato che il Mossad e lotta insieme alla Stella di David.
Ha colpito con precisione chirurgica, dimostrando che è ancora il campione delle armi tecnologiche in quelle regioni, il capo politico di Hamas nella capitale dello Stato islamico nemico giurato di Israele, l’Iran sciita che finanzia ed arma sia Hamas che Hetzbollah in Libano. E tutto questo dopo il fallimento dell’attacco balistico che gli iraniani avevano lanciato contro Israele fermato dall’apparato di difesa Iron Dome. Il messaggio agli Iraniani è chiaro, siamo tra voi e vi colpiamo quando vogliamo, oggi abbiamo eliminato un vostro sodale, domani magari un vostro capo, come è già successo con Quasem Soleimani, il capo delle Guardie della Rivoluzione responsabile dei movimenti sciiti in Libano e negli altri paesi.
In contemporanea è stato colpito, anche in questo caso chirurgicamente, il numero 2 dell’ala militare di Hetzbollah in Libano. Questo evidenzia che si sta abbandonando la strategia della guerra totale, che ha prodotto solo a Gaza 40.000 vittime civili. La risposta all’attacco in terra israeliana da parte di Hetzbollah, che per amarissimo cinismo della storia ha colpito dei Drusi islamici, è utile anche per favorire gli accordi di pace perché colpendo vertici nemici, e non popolazione civile, toglie spazio a vittimismo e collateralismi. Israele non ha molti amici in medioriente, questa strategia può favorirla, perché i sunniti non amano gli aggressivi capi sciiti, che vogliono dimostrare che sono gli unici discendenti di Maometto nella Guerra Santa.