Angela Carini piange e si inginocchia, abbattuta per una gara che non disputerà, nonostante l’avesse tanto attesa e avesse combattuto duramente per guadagnarsi quel posto sul ring. Dopo aver lanciato un colpo diretto verso Imane Khelif, e a 45 secondi dall’inizio del match, l’atleta italiana decide di ritirarsi dalla competizione, rifiutando di combattere contro la sua avversaria. Il motivo? Non la considera una vera avversaria.
Imane Khelif è un’atleta iper-androgina, una condizione intersessuale e non transgender, come invece erroneamente scritto e detto nelle ultime ore. Per un endocrinologo, questa condizione è classificata come un disordine dello sviluppo sessuale (DSD), in cui si verifica una variazione delle caratteristiche sessuali o delle differenze nello sviluppo sessuale. Ma cosa ne pensano i (alcuni) politici italiani?
Il punto di vista di Salvini
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha commentato su X il ritiro di Angela Carini dal match contro Imane Khelif, esprimendo sostegno all’atleta italiana. Salvini ha affermato: “Picchia troppo forte, non è giusto’. Brava Angela, hai fatto bene”. Ha descritto il ritiro di Carini come una decisione inevitabile, avvenuta prima che l’atleta scoppiasse in lacrime per “tanti sacrifici andati in fumo”. Salvini ha criticato il contesto della gara, definendolo “una scena davvero poco olimpica” e ha rivolto un’accusa ai burocrati che hanno permesso un incontro non equilibrato, sostenendo che la disparità era evidente per tutti, tranne che per i commentatori della RAI. Ha concluso con un messaggio di solidarietà: “Un abbraccio ad Angela, forza”.
⚠️ “Picchia troppo forte, non è giusto”. Brava Angela, hai fatto bene!
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 1, 2024
La nostra atleta si è dovuta ritirare contro Imane Khelif, prima di scoppiare in lacrime per tanti sacrifici andati in fumo.
Una scena davvero poco olimpica: vergogna a quei burocrati che hanno permesso un… pic.twitter.com/XMjYLSDOAb
Il punto di vista di Meloni
Il premier ha assistito all’incontro di Angela Carini con Imane Khelif e ha commentato la situazione, esprimendo il suo disappunto per la disparità percepita nella gara. “Mi ero emozionata ieri quando lei ha scritto ‘combatterò’, perché in queste cose conta anche la dedizione, la testa, il carattere. Però conta anche poter competere ad armi pari. Questa dal mio punto di vista non era una gara ad armi pari”, ha affermato Meloni. Ha inoltre criticato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per le decisioni regolamentari, dichiarando: “Non sono d’accordo con la scelta del Cio. Non lo sono da anni. Quando nel 2021 il Cio cambiò il regolamento su questa materia noi presentammo una mozione per segnalare le conseguenze che questo poteva avere. Perché è un fatto che con dei livelli di testosterone nel sangue dell’atleta algerina la gara in partenza non sembra equa”. Meloni ha sottolineato l’importanza di “fare attenzione nel tentativo di non discriminare, a discriminare”.
#GiochiOlimpici di Parigi 2024, il mio punto stampa di poco fa. pic.twitter.com/9JYQ3SjSEq
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) August 1, 2024
Il punto di vista di La Russa
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso le sue perplessità riguardo all’incontro, lodando il ritiro di Carini come una scelta onorevole: “Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla”. Della stessa opinione, Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha espresso “profondo biasimo a chi non effettua i controlli dovuti” e ha auspicato “che le autorità sportive italiane facciano luce su una vicenda inquietante”.
Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla. pic.twitter.com/WRUtLnrKju
— Ignazio La Russa (@Ignazio_LaRussa) August 1, 2024