Ha sollevato immediate polemiche l’annuncio della ditta automobilistica americana Ford di voler brevettare, per poi installarlo sulle proprie macchine, un dispositivo che, di fatto, creerebbe un sistema di “delazioni” degli automobilisti nei confronti di altri automobilisti. Si tratterebbe infatti di una novità tecnologica che trasformerebbe le auto Ford in “radar mobili” in grado di calcolare la velocità degli altri autoveicoli e, in caso di superamento dei limiti di velocità, inviare le immagini GPS dei guidatori “imprudenti” alle autorità. La proposta della Ford ha subito sollevato interrogativi, sia legali, sia etici. A partire dalla violazione della privacy degli automobilisti. Anche perché non è chiaro come la casa produttrice americana e altre che starebbero pensando di utilizzare questa tecnologia intenderebbero codificare i termini di utilizzo e le normative che regoleranno il loro “sistema innovativo”. Trasformare ogni automobilista in una sorta di “agente della stradale” può avere ripercussioni sulla sicurezza ma anche sulle libertà individuali.
A quest proposito, sono significative le reazioni di molti utenti del social X a un tweet che preannunciava l’installazione di questo sistema. Qualcuno ha ironizzato sulla stipula delle polizze assicurative. “Socialismo in purezza”, ha commentato un utente, “in Cina e Russia questi dispositivi sono attivi da tempo”. “Io sulla mia auto voglio un dispositivo che segnalerà chi segnala”, ha ironizzato un altro. C’è chi ha preconizzato un futuro difficile per gli automobilisti che dovessero installare il dispositivo: “Riesco solo a immaginare, se faranno una cosa simile, la gioia a lasciare incustodita una macchina del genere in strada“. Qualcuno ha postato meme con protagonista Alessandro Gassman, ormai diventato l’icona del “perfetto delatore”. Per concludere con l’eloquente commento di un altro utilizzatore del social di Elon Musk: “La chiameranno: Ford infame“.