Evan Gershkovich, il reporter del Wall Street Journal condannato a 16 anni di carcere per spionaggio, e l’ex marine americano Paul Whelan sono stati rilasciati dalla Russia nell’ambito di uno scambio di prigionieri. Uno degli scambi dei più grandi e significativi della storia recente che ha coinvolto 26 persone detenute in sette diversi Paesi. Questa complessa operazione, coordinata dai servizi segreti turchi (Mit), si è svolta presso l’aeroporto di Ankara. La Turchia ha assunto un ruolo cruciale di mediazione in questa operazione, come confermato da un comunicato ufficiale riportato da Ntv.
“I prigionieri sono stati trasportati in Turchia con 7 aerei in totale, di cui 2 dagli Usa e uno ciascuno da Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia e Russia, come parte dell’operazione di scambio di prigionieri. 10 prigionieri, di cui 2 minorenni, sono stati trasferiti in Russia, 13 prigionieri in Germania e 3 prigionieri negli Usa”. Questo quanto riferito dalla presidenza della Repubblica turca.
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Evan Gershkovich, Alsu Kurmasheva, Paul Whelan. Free. Amazing. #IStandWithEvan pic.twitter.com/mGtNjTwedB
— Paul Beckett (@paulwsj) August 1, 2024
Il presidente degli Stati Uniti ha descritto l’operazione come un “impresa di diplomazia e amicizia” e ha comunicato che i prigionieri sono stati informati e stanno tornando a casa. Ha confermato di aver parlato con loro dallo Studio Ovale, ma ha precisato che non ha avuto bisogno di contattare Vladimir Putin direttamente. Il Cremlino ha deciso di non commentare le ipotesi di un possibile scambio di detenuti tra la Russia e l’Occidente. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Non ho ancora commenti su questo argomento”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov.
L’elenco pubblicato da The Insider offre un quadro dettagliato dei prigionieri coinvolti nello scambio tra Russia, Bielorussia, Stati Uniti e altri Paesi occidentali. Secondo il giornale, Mosca avrebbe rilasciato il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich; la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva; il veterano dei diritti umani e condirettore dell’ong Memorial Oleg Orlov; l’artista Aleksandra Skochilenko, in carcere per aver denunciato la guerra in Ucraina; il cittadino americano Paul Whelan, condannato a 16 anni di reclusione per accuse di spionaggio da lui respinte; il cittadino tedesco R. K., condannato a morte in Bielorussia e poi graziato dal dittatore Lukashenko; gli oppositori russi Vladimir Kara-Murza, Ilya Yashin, Andrei Pivovarov, Lilia Chanysheva, Ksenia Fadeeva; e ancora Kevin Lik, Demuri Voronin, Vadim Ostanin, Patrick Schobel e Herman Moyzhes. Alcuni di loro hanno la cittadinanza tedesca. I cittadini russi che potrebbero essere stati rilasciati sarebbero otto, secondo The Insider. Tra loro Vadim Krasikov, un presunto ex agente dell’intelligence russo condannato all’ergastolo in Germania con l’accusa di aver ucciso a Berlino un ex comandante separatista ceceno; Artyom Dultsev e Anna Dultseva, da poco condannati in Slovenia con accuse di spionaggio; Roman Seleznev, un presunto hacker condannato a 27 anni di reclusione negli Usa.