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Olimpiadi di Parigi, i 7 motivi per cui l’organizzazione dei Giochi è un disastro

Pubblicato: 01/08/2024 10:14
Olimpiadi Parigi organizzazione disastro

Non è solo lo sport a fare da protagonista in queste Olimpiadi di Parigi 2024, ma anche le infinite polemiche. Gli organizzatori dei Giochi sono infatti accusati da più parti di un vero e proprio fallimento. E i motivi principali del flop sarebbero sette, come riporta anche il Corriere della Sera.
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La Senna

Protagonista in negativo delle Olimpiadi di Parigi è sicuramente la Senna. Il fiume che attraversa la capitale francese doveva essere il fiore all’occhiello degli organizzatori: ripulito alla perfezione per ospitare alcune gare di nuoto come quella del triathlon. Obiettivo fallito, visto che le rilevazioni dei giorni scorsi segnalavano acque troppo inquinate e quindi pericolose per gli atleti. Alla fine la gara si è disputata ugualmente, con tanto di scene imbarazzanti di alcuni atleti che vomitano appena usciti dall’acqua.

I trasporti

Altro punto dolente sono i trasporti, giudicati da più parti praticamente inesistenti. In tutte le Olimpiadi vengono predisposte navette per consentire a chi le segue per lavoro di spostarsi da un’arena all’altra. Ma a Parigi queste navette non c’erano con la motivazione che inquinano. Per non parlare delle metro che però sono super affollate e dei taxi che devono affrontare un percorso cittadino pieno di blocchi e divieti.

Infrastrutture

Per quanto riguarda le infrastrutture, non convince il fatto che il palazzo dei congressi della Porte Maillot è stato chiamato centro stampa, senza neppure garantire gli spazi per tutti. “Hanno preso il padiglione più brutto della fiera della Porte Versailles, e l’hanno chiamato Arena della pallavolo, fatta con i tubi delle tribune provvisorie”, si legge poi sul Corriere. Per non parlare del Grand Palais, dove si disptano le gare di scherma, che è ancora un cantiere a cielo aperto. La vasca della piscina olimpica, infine, è poco profonda a causa di un parcheggio sottostante.

I volontari

I volontari secondo le critiche sarebbero tutti educati, ma troppo anziani e incapaci di esprimersi in inglese. I pochi giovani sarebbero invece quasi tutti stranieri e non parlano francese. I ragazzi francesi se ne sono andati tutti in vacanza, fuggiti da Parigi. “Tutti, vecchi e giovani, sono accomunati da una cosa: non sanno niente”, sentenzia il Corriere.

L’acqua

Nonostante a Parigi in questi giorni faccia un caldo torrido, l’invito degli organizzatori a reidratarsi spesso non può essere seguito perché, ad esempio, le bottigliette di plastica sono state abolite e le code ai bar sono lunghissime. Ovviamente i prezzi sono alle stelle: in un bar due bottigliette da 25 centilitri d’acqua possono costare 11 euro. Bisogna dunque armarsi di un bicchiere e cercare con pazienza un rubinetto dove riempirlo.

La segnaletica

Anche la segnaletica è giudicata insufficiente. Con cartelli rosa che tendono a staccarsi e solo App da scaricare al posto di una cartina con una mappa o delle spiegazioni.

Musica

Anche la musica presente durante le gare non convince perché viene giudicata troppo “insistente”. Così il Corriere della Sera: “Il silenzio nello sport è meraviglioso: la tensione tra un colpo e l’altro, quell’attimo sospeso tra la grazia e l’inferno. Però c’è sempre un dj a rovinarlo con le musichette. È così da tempo; ma ora l’inquinamento acustico sta degenerando. La pallavolo ha adottato i tormentoni musicali del beach volley”.

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