Da giorni, circolano voci su un possibile scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti. Le autorità di Mosca e Washington mantengono il silenzio, mentre i canali Telegram russi parlano di un accordo imminente.
Leggi anche: Kiev, operazione segreta contro la Russia. Ma Mosca avverte Washington
Nove detenuti, tra cui il noto oppositore russo Vladimir Kara-Murza, sono stati trasferiti in località sconosciute, senza informare familiari o avvocati. Kara-Murza, condannato a 25 anni per aver criticato l’invasione dell’Ucraina, non è più in contatto con l’esterno da due giorni. Lo stesso vale per Paul Whelan, ex marine statunitense accusato di spionaggio e condannato a 16 anni.
Tutti i prigionieri coinvolti
Tra i prigionieri trasferiti figurano anche l’attivista per i diritti umani Oleg Orlov, il politico dissidente Ilya Yashin e l’artista Daniil Krinari. Potrebbero essere stati condotti a Mosca in vista dello scambio. Il presidente russo Vladimir Putin dovrebbe concedere loro la grazia, un passaggio necessario per la liberazione. Evan Gershkovich, reporter del Wall Street Journal arrestato a Ekaterinburg per spionaggio, potrebbe essere tra i prigionieri da scambiare. Gershkovich, come Whelan, ha ricevuto una condanna a 16 anni.
È il primo scambio dopo il caso Griner
L’ultimo scambio di prigionieri risale al dicembre 2022, quando la cestista americana Brittney Griner tornò negli Stati Uniti in cambio del trafficante d’armi Viktor Bout. Ora, si parla di un interesse di Putin per la restituzione di Vadim Krasikov, un agente dei servizi segreti russi detenuto in Germania per l’assassinio di un militante ceceno. Intanto, il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko ha graziato un cittadino tedesco condannato a morte, aumentando le speculazioni su possibili trattative.
Le possibilità per la via diplomatica
Le possibili liberazioni e scambi suggeriscono che i canali diplomatici tra Mosca e l’Occidente sono ancora attivi. Il prossimo vertice per la pace in Ucraina, previsto per novembre, potrebbe offrire ulteriori sviluppi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato in un’intervista che è favorevole alla partecipazione russa al summit, sottolineando l’importanza del dialogo per una possibile risoluzione del conflitto. La comunità internazionale osserva con attenzione, sperando che questi segnali preludano a una distensione nei rapporti e a un passo avanti verso la pace.