I vertici istituzionali americani ne sono convinti: l’Iran, a seguito dell’uccisione del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh avvenuta a Teheran, muoverà un attacco contro Israele entro i prossimi giorni. Secondo la Casa Bianca, non si tratterà di un atto dimostrativo come quello del 13 Aprile scorso, ma di un’operazione più ampia, che potrebbe svolgersi con il coinvolgimento di Hezbollah. Per questo Washington sta pensando a un piano per contrastare l’azione di Teheran, che potrebbe prevedere la mobilitazione di una coalizione internazionale. L’informazione è stata fornita ad Axios da tre dirigenti statunitensi, che hanno anche spiegato come sia difficile per gli Usa creare una coalizione locale con i Paesi che hanno protetto Tel Aviv dal precedente attacco. Questo perché l’azione compiuta in territorio iraniano ha causato un forte sentimento anti israeliano in tutta la Regione.
Secondo una delle fonti, i preparativi in corso coinvolgerebbero risorse militari statunitensi nel Golfo, nel Mediterraneo Orientale e nel Mar Rosso. “Ci aspettano alcuni giorni difficili”, ha riferito il dirigente. Sono infatti molte le incognite che rendono difficile fare previsioni su quello che potrà accadere. A partire dalla disponibilità di altri Paesi occidentali a essere coinvolti nel probabile conflitto, alle reazioni che potrebbero arrivare dalla Russia e dalla Cina. Il Medio Oriente torna così a essere la “polveriera del mondo“, una situazione non nuova che però assume un significato diverso per via delle tensioni internazionali già in corso. Una scintilla potrebbe portare a conseguenze molto gravi, e alla Casa Bianca lo sanno bene.