Una domanda legittima e che merita una risposta approfondita. Quando ci si chiede se l’Ue sia più un vantaggio o uno svantaggio per l’Italia, allora è bene mettere mano ai numeri e analizzarli. Oggi ci chiediamo ad esempio quanto costi la Bce. Una risposta molto seria e approfondita l’ha data Fabio Pavesi su Milano Finanza. Si parte da un presupposto fondamentale: il forte giro di vite sui tassi impresso dalla presidente Chnstine Lagarde non ha fatto male solo alle imprese e alle famiglie più indebitate, ma anche ai conti della stessa Bce. Spiega Pavesi: “La banca centrale europea ha infatti chiuso il bilancio dell’anno passato in perdita per la prima volta dopo vent’anni. Il rosso è stato di 1,26 miliardi“. In realtà il buco contabile è più ampio e arriva a oltre 7 miliardi di passivo. “A limitare la perdita netta è intervenuto il fondo rischi finanziari che è stato utilizzato pienamente per 6,6 miliardi.
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Tanto per dare un’idea dell’operazione Lagarde, che ha inguaiato non solo famiglie e imprese ma anche la stessa Baca Centrale, anche le attività in titoli, per lo più a reddito fisso e a media e lunga scadenza, sono state impattate dai tassi irripiditi, “con perdite in conto capitale per l’immenso giardinetto di titoli acquistati a piene mani dalle banche centrali dopo crisi finanziaria e pandemia”. Spiega Pavesi: “Bce ha un patrimonio netto di 44 miliardi, pur dopo la perdita, e come detto ha utilizzato integralmente il fondo per tamponare il rosso”. Ma cosa ha oggi in pancia Bce? “L’attivo totale a fine 2023 era di 675 miliardi, in lieve calo sul record di 699 miliardi del 2022. Negli ultimi 5 anni le attività sono salite di oltre 200 miliardi. A trainare la crescita i programmi di acquisti di titoli pubblici e privati cui si è aggiunto nella pandemia il programa di acquisti specifico Pepp”.
Il Pepp è il piano anti-pandemia, che ha totalizzato acquisti per 163 miliardi, subito dietro al piano di acquisti di titoli pubblici che vale 225 miliardi. Nel complesso il giardinetto di bond in pancia a Francoforte è di 425 miliardi. Poi c’è l’oro, ma le riserve si sono fortemente svalutate e sono a bilancio della Bce per 30 miliardi. Infine, i crediti verso l’Eurosistema: 125 miliardi. E le riserve valutarie estere: 55 miliardi. Questi sono gli impieghi, ma le fonti? Spiega Pavesi: “Banconote in circolazione per 125 miliardi e depositi bancari per 445 miliardi, oltre al patrimonio netto”. La Bce ha poi 5 mila dipendenti, di cui 4.200 a tempo indeterminato, che insieme alle spese di gestione arrivano a costare 1,27 miliardi. Ovviamente in cima alle remunerazioni ci stanno i vertici della banca centrale. Christine Lagarde nel 2023 ha portato a casa solo come salario base, 444 mila euro. Poi ci sono i tanti benefit. Ecco presto fatti i conti in tasca alla Bce.