Mi ero ripromesso di non entrare in questa polemica di politica di genere, tra destra e sinistra, incentrata sulla pugile italiana. Ma poi, dopo aver visto, costretto in casa dal covid che circola e determina cambiamenti genetici più degli algerini, due capolavori di Pietro Germi come Sedotta e abbandonata e Divorzio all’italiana non ho resistito. Che centra Germi, direte voi? C’entra come il baffo sul gatto, anzi sulla donna.
Le donne siciliane di quei film, di quella Sicilia interna degli anni ’69, baffute e possenti, se avessero avuto riscontri genetici avremmo avuto una quantità di gene y da ammutolire molte anime belle o brutte che oggi polemizzano. E siamo certi che davano certe timpulate ai loro figli maschi che la Carini avrebbe optato per la ginnastica artistica. La algerina ha molto gene y, se questo gene non è indotto artificialmente, come la famosa Kratoshilova, l’atleta del blocco sovietico che aveva dei semicingolati al posto delle cosce, aveva tutto il diritto di partecipare alle olimpiadi.
Se la Carini sospetta altro, doveva decidere di non scendere sul ring, per principio, Malagò avrebbe dovuto presentare formale richiesta di indagine al CIO, questa invece è sembrata una notevole sceneggiata napoletana con inevitabili schieramenti divisi ad mentula canem sul campo della sterilità politica, questa non dovuta ad abusi di steroidi, ma ormai fisiologica. Il bello è che ai tempi di Germi le donne baffute votavano, indotte o meno, più a destra e quelle glabre ed emancipate più a sinistra, ma il mondo gira ed ora tutto è ribaltato. Si consiglia alla Meloni di non insistere troppo sulla polemica, serve a poco, i sondaggi evaporano al sole di questi tempi, più dell’acqua di cui si dovrebbe occupare. Tra l’altro l’Algeria fa parte del piano Mattei o non più? Gli algerini sono un popolo orgoglioso ed abbiamo visto cosa hanno fatto ai francesi. Comunque in Sicilia il detto donna baffuta sempre piaciuta esiste ancora, anche se io preferivo la camicia coi baffi.