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Furti in casa, come fanno i ladri a capire che non siete in casa. Fate attenzione

Pubblicato: 05/08/2024 15:50
furti in casa

In Italia c’è una pratica che non è mai passata di moda, ed è quella dei furti in casa. Anzi, è in aumento, con modalità e tecniche sempre più efficienti. I numeri? Una media di 31 case svaligiate ogni giorno. Quanto ci mettono, sempre in media, a svaligiare un appartamento? Otto minuti. Come si evince da un’indagine pubblicata dal Sole24Ore, nel suo report annuale “Indice sulla Criminalità”, la classifica delle città in cui avvengono più furti vede al primo posto Pisa (con una media di 420,3 furti ogni 100mila abitanti), seguita da Pavia (398,9 ogni 100mila abitanti) con Monza e la Brianza a chiudere il podio (360,6 la media). I furti in casa aumentano, come ogni anno, durante le vacanze, nei fine settimane e nei ponti vacanzieri. Ma come fanno i ladri a capire che non siamo in casa? Sono diverse le tecniche, quindi fate attenzione. La più semplice: fanno il giro delle case e dei citofoni, se qualcuno non risponde, entrano all’opera svaligiando l’abitazione vuota nel volgere di pochi minuti. E poi: i social network, motivo per cui è sempre sconsigliato rendere pubblico il fatto di non essere in casa e postare fotografie dal luogo della vacanza. Ma, ovviamente, le bande di ladri in azione hanno anche altri modi per tracciare le case vuote…
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Come ricostruisce Mauro Cifelli su Today, uno di questi passa attraverso i rifiuti prodotti in casa. Se trovate la
spazzatura aperta è possibile che i ladri vi stanno studiando l’abbiano esaminata per cercare di capire le vostre abitudini. Alcuni ladri utilizzano invece la tecnica dei “fili invisibili” per indicare ai complici gli appartamenti da svuotare. Appongono dei fili sulle porte per verificare la presenza dei residenti. Un tentativo per sondare se chi abita lì sia o meno in casa. In sostanza i ladri entrano in un palazzo una prima volta e applicano sulle porte degli immobili da “visitare” dei fili molto sottili. Poi passano di nuovo dopo qualche giorno e se i fili sono ancora intatti vuol dire che nessuno è entrano nell’appartamento in questione e quindi che chi lo abita è fuori città. “Un’altra modalità per segnalare le case da rubare è quella di apporre dei segni vicino alle porte delle case “idonee” al furto, espediente utilizzato negli anni dalle bande di nomadi. Che sia vicino al cognome segnato sul citofono oppure sul cancello, dei tratti apparentemente incomprensibili, che invece possono appartenere ad un vero e proprio codice, che è stato più volte reso pubblico a tutela delle potenziali vittime e
che le stesse forze dell’ordine italiane hanno diffuso negli anni passati per aprire gli occhi ai cittadini”.

Inoltre, una modalità diffusa per sapere se si possono fare die furti in casa è quella di effettuare una telefonata solo per capire se qualcuno risponde, un modo semplice ed istantaneo per mappare gli orari di chi vive nell’appartamento da svaligiare oppure per avere la certezza di poter mettere a segno il colpo dopo averlo pianificato. Scrive Cifelli: “Le bande di ladri presenti in Italia e a Roma in particolare adocchiano gli appartamenti vuoti e li segnalano alla squadra che entrerà in azione con dei volantini sgualciti, già rovinati, lasciati nella cassetta della posta condominiale. Si tratta, per lo più, di volantini pubblicitari sospetti, spesso di vecchie promozioni, che servono ai malviventi a segnalare ai loro complici di aver effettuato già una perlustrazione: una sorta di “via libera” al furto. I volantini pubblicitari che si accumulano sono il segnale di una casa vuota in un determinato periodo”. Se siete via per tanto tempo, quindi, chiedete ad amici e parenti di svuotarvi la cassetta della posta!

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