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Thomas Ceccon rivela perché dormiva nel parco sull’erba: “Letti troppo scomodi e in camera fa caldo”

Pubblicato: 05/08/2024 19:38

Gli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi hanno scelto di offrire letti di cartone agli atleti come parte del loro impegno per la sostenibilità. Decisione che ha sollevato non poche polemiche. Gli atleti si sono lamentati non solo della scomodità dei letti, ma anche delle stanze troppo calde a causa della mancanza di aria condizionata. Inoltre, hanno espresso insoddisfazione per la qualità e la quantità del cibo delle mense. Insomma, un autentico disastro.
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L’immagine di Thomas Ceccon, medaglia d’oro del nuoto, che dorme in un parco ha fatto il giro dei social, suscitando polemiche sulle Olimpiadi “green” di Parigi. Ceccon, vincitore dell’oro nei 100 metri dorso e del bronzo nella staffetta 4×100 metri stile libero, ha spiegato il motivo del suo pisolino all’aperto: i letti di cartone nel Villaggio Olimpico sono troppo scomodi. Il 23enne nuotatore azzurro ha dichiarato a Eurosport: “È meno scomodo, sicuramente. È un po’ difficile dormire nei letti. Sono un po’ duri, un po’ stretti e un po’ piccoli”.

Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, ha commentato la situazione, affermando che l’aria condizionata è ormai una necessità, non un lusso, specialmente in un contesto di cambiamento climatico e ondate di calore. “Un grave errore, da parte degli organizzatori delle olimpiadi parigine, non aver previsto, da quanto abbiamo visto sui giornali, l’impianto di condizionamento nel villaggio olimpico. Inaccettabile” ha dichiarato all’Adnkronos Salute. Inoltre “la Francia nella prima ondata di calore del 2003 fu il Paese più colpito, contò tantissimi morti e la crisi portò addirittura alle dimissioni del ministro della Salute”. Per questo “fa un po’ specie che non abbia imparato dall’esperienza e che quindi in questi anni non abbia capito che, con il cambiamento climatico, le ondate di calore letali sono ormai la nuova normalità”.

L’infettivologo Matteo Bassetti ha definito questa scena “un’immagine triste” e ha sottolineato come non rappresenti una buona pubblicità per le Olimpiadi di Parigi 2024. Tuttavia, precisa il direttore di Malattie infettive dell’Irccs genovese, “al di là dei problemi segnalati nel Villaggio olimpico, credo che l’errore più grave sia stato aver permesso agli atleti di nuotare nelle acque inquinate della Senna. Mi stupisco sempre di più di come sia stato possibile, di come si sia potuto in questi anni di preparazione ai Giochi di Parigi non aver pensato di far nuotare questi atleti da qualche altra parte, in un luogo più sicuro”.

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