Sobia Batool Shah, una giovane di 22 anni, è stata brutalmente aggredita dal padre con un’ascia in Pakistan perché voleva il divorzio dal marito imposto dalla famiglia. L’aggressione è avvenuta durante la notte, quando il padre, accompagnato da altri sei uomini, ha fatto irruzione nella sua abitazione. Sobia, colpita quindici volte, è stata ricoverata in ospedale con gli arti quasi completamente amputati. Secondo il racconto della giovane al Guardian, durante l’attacco ha urlato di dolore e implorato il padre di fermarsi, arrivando persino a dichiarare che avrebbe rinunciato al divorzio per porre fine alla violenza. I sei aggressori, tra cui il padre, lo zio e alcuni cugini, avrebbero agito come “punizione” per la sua decisione di chiedere il divorzio.
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Attualmente, la giovane è ricoverata alla Peoples University of Medical and Health Sciences for Women a Nawabshah, dove i medici hanno inserito negli arti inferiori aste di ferro per tentare di salvarla. “Provo un dolore terribile – ha raccontato Shah – e ho entrambe le gambe ingessate. I dottori hanno cercato di salvarle con un intervento”. “Fatti del genere sono legati alla visione della donna come oggetto – ha spiegato il dottor Summaiya Syed Tariq, capo della polizia di Karachi -. È una questione di controllo e di potere. Anche oggi alleviamo veri e propri carnefici”. Tariq ha raccontato di aver visto centinaia di donne abusate fisicamente e mentalmente negli ultimi 26 anni da mariti, fidanzati e familiari.
Le statistiche sulla violenza di genere in Pakistan sono allarmanti. La polizia riceve ogni giorno circa sei segnalazioni di violenza sessuale e circa quindici chiamate per violenza domestica. Inoltre, per ogni tre casi di violenza sessuale su minori denunciati, altri sette non vengono segnalati. Il Pakistan si classifica al 164° posto su 193 Paesi nell’indice di disuguaglianza di genere delle Nazioni Unite 2023-24 e, secondo il rapporto Global Gender Gap del World Economic Forum di quest’anno, è il secondo Paese più pericoloso per le donne dopo il Sudan. Il padre di Sobia ha ammesso l’aggressione, dichiarando alla polizia che la figlia aveva “arrecato disonore alla famiglia” chiedendo il divorzio dal marito.
Una storia che ricorda molto, l’omicidio di Saman Habbas. Saman era stata condotta in Pakistan dai suoi familiari, dove lo zio Danish Hasnain l’ha strangolata e poi seppellita in un casolare. Nel novembre del 2021, Danish Hasnain è stato arrestato in Francia e, dopo un processo durato quasi un anno, nel novembre del 2023, è stato condannato all’ergastolo. Anche i genitori di Saman sono stati condannati.