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Turchia, turista britannico si graffia, fa il bagno e muore dopo aver contratto un batterio mangia-carne

Pubblicato: 06/08/2024 13:39

Una tragica vacanza quella di Phillip Maile, 65 anni, turista britannico in vacanza a Oludeniz, Turchia. Il suo viaggio si è trasformato in un incubo dopo un banale incidente. Phillip si era graffiato la gamba con un pezzo di legno durante un’escursione. Nonostante la ferita sembrasse superficiale, si è poi rivelata l’inizio di una catena di eventi terribili. Originario di Worthing, nel Sussex, era in vacanza con la moglie Vanessa. Dopo l’incidente, aveva applicato una benda impermeabile. Rassicurato che l’acqua salata avrebbe aiutato, aveva continuato a nuotare. Pochi giorni dopo, la sua gamba ha iniziato a annerirsi e a gonfiarsi. La situazione si è aggravata rapidamente e l’uomo è stato portato d’urgenza all’ospedale Antalya Lara Anadolu di Adalia.
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Il batterio mangia-carne

I medici hanno scoperto che Phillip era stato infettato da un raro batterio, il Vibrio vulnificus, che può causare fascite necrotizzante, una grave infezione nota come “batterio mangia-carne”. Nonostante gli sforzi, tra cui due amputazioni della gamba per cercare di fermare l’infezione, il batterio si è rivelato inarrestabile. Phillip ha subito uno shock settico ed è stato sottoposto a dialisi. Dopo settimane di lotta contro l’infezione, Phillip Maile è deceduto il 13 ottobre 2022.

A quasi due anni dalla tragedia, la figlia di Phillip, Charlotte, ha raccontato al Daily Mail il calvario vissuto dal padre, avvertendo dei rischi di nuotare con ferite aperte. “Anche un piccolo taglio può essere pericoloso se infettato”, ha detto Charlotte. “Se avete una ferita che vi causa dolore, andate subito in ospedale. Non si sa mai quanto può essere grave”.

Il caso di Phillip Maile sottolinea l’importanza della prudenza e della rapidità nel trattamento delle ferite, soprattutto quando si è esposti a fattori esterni come l’acqua di mare. Una vacanza che avrebbe dovuto essere piacevole si è trasformata in una tragedia a causa di un’infezione rara ma devastante.

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