Vai al contenuto

Donata Giacometti, mamma di 4 figli, muore dopo un’odissea tra gli ospedali: l’indagine in corso e la gratitudine di Vicenza per le sue attività solidali

Pubblicato: 07/08/2024 12:29

Donata Giacometti, una mamma di 45 anni, è morta lo scorso 9 giugno all’ospedale di San Bonifacio di Verona. La donna era stata ricoverata per una setticemia. Due giorni prima, Donata era stata trasportata al San Bortolo di Vicenza lamentando forti dolori all’addome. Aveva quattro figli e due bambini in affido. La famiglia ha presentato un esposto alla procura, ritenendo che ci siano state negligenze durante il ricovero al San Bortolo. Secondo i familiari, i medici avrebbero atteso troppo tempo per visitarla. La polizia giudiziaria ha acquisito le cartelle cliniche e aperto un’inchiesta per omicidio colposo.
Leggi anche: Eleonora Paveri morta a Pavia, l’autopsia: “Decesso compatibile con la caduta dal monopattino”

L’odissea negli ospedali

La mattina del 7 giugno, Donata chiama il 118 tramite suo marito. Sono le 11 e, dopo circa un quarto d’ora, arriva al pronto soccorso del San Bortolo. Ha dolori lancinanti al basso ventre. Secondo l’esposto, la donna rimane in attesa di essere visitata per circa cinque ore. Nel frattempo, il marito, Nicola Infanti, contatta un medico dell’ospedale di San Bonifacio che aveva visitato Donata in passato. Gli spiega la situazione e, con il consenso della moglie, decide di trasferirla a Verona. È già sera e Donata ha una forte infiammazione in corso.
Leggi anche: “Spendi così le donazioni?” Gamba amputata dopo il morso dello squalo, esplode la polemica

Il giorno dopo, la situazione si aggrava. Si decide per l’operazione. L’intervento si protrae sino alle quattro del mattino del 9 giugno. Ma è troppo tardi: Donata muore alle 5. La causa del decesso è un’infezione che ha portato alla setticemia.

La denuncia e le indagini in corso

La famiglia di Donata è sconvolta. L’avvocato Gianluca Tencati, che cura gli interessi dei familiari, ha dichiarato: “Siamo nelle mani della procura. Secondo noi, ci sono state negligenze e mancanze al San Bortolo. Vogliamo solo giustizia”. Donata non aveva patologie pregresse. La sua morte ha lasciato un vuoto enorme nella vita dei suoi figli e dei bambini che aveva in affido.

La procura sta indagando per accertare eventuali responsabilità mediche. La famiglia di Donata spera che l’inchiesta faccia luce su quanto accaduto. Nessuno cerca vendetta, ma solo la verità su questa tragica perdita.

Donata, “sempre aperta alla vita e all’accoglienza”

Donata e il marito Nicola avevano avviato una campagna di raccolta fondi per ristrutturare la canonica di Bertesina. Volevano creare un luogo accogliente per bambini e ragazzi in difficoltà. La musica era uno strumento per promuovere questa cultura. Lo spettacolo “L’amore che rigenera” coinvolgeva amici musicisti e raccontava la vita nella casa famiglia attraverso suoni, parole e immagini. La loro orchestra cameristica “Mani in accordo” suonava brani di Morricone, Piovani, Bach e Pachelbel per diffondere un messaggio di solidarietà.

Lei era una pattinatrice artistica e una lettrice appassionata. Scriveva molto e credeva nell’amore come forza propulsiva della vita. Aveva avuto un’esperienza familiare intensa e ricca di opportunità. Era una donna che cercava di rigenerare nell’amore, di dare amore a chi ne era stato privato.

Insieme a Nicola avevano dedicato la loro casa famiglia alla beata Sandra Sabattini, una giovane studentessa di Medicina e discepola di don Oreste Benzi, morta a 22 anni. Sandra era per loro un esempio di amore vissuto nella quotidianità. Volevano che il nome di Sandra continuasse a ispirare la loro missione di accoglienza e amore.

I funerali di Donata Giacometti si terranno giovedì alle ore 14.45 nella Chiesa di San Carlo al Villaggio del Sole a Vicenza.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 07/08/2024 13:44