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Il decreto carceri è legge, via libera definitivo. Opposizione: “Maggioranza accecata da foga punitiva”

Pubblicato: 07/08/2024 20:34

La Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo al decreto carceri con 153 voti a favore, 89 contrari e 1 astenuto. Il decreto, già approvato dal Senato e non modificato dalla Camera, è stato convertito in legge.

Durante l’esame finale alla Camera, si è tenuto un vertice a Palazzo Chigi per discutere le prossime azioni da intraprendere per affrontare l’emergenza carceraria, considerata dal governo una “priorità”. Al vertice hanno partecipato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario Alfredo Mantovani, i sottosegretari alla Giustizia Andrea Ostellari e Andrea Delmastro, il viceministro Francesco Paolo Sisto e i presidenti delle Commissioni Giustizia di Senato e Camera, Giulia Bongiorno e Ciro Maschio.

Nordio ha dichiarato di aver prospettato alla presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Ha inoltre chiesto un incontro con il presidente della Repubblica per discutere del problema e proporrà al Consiglio Superiore della Magistratura di accelerare la copertura degli organici per la magistratura di sorveglianza, promettendo procedure agili e veloci per il completamento delle posizioni amministrative presso i Tribunali di sorveglianza.

Nordio ha confermato l’impegno del governo a rendere operativi gli accordi con gli Stati interessati per garantire l’esecuzione delle pene nei paesi d’origine, affrontando così l’alto numero di detenuti stranieri.

L’opposizione ha criticato duramente il governo. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha evidenziato come l’attuale governo abbia introdotto oltre 20 nuovi reati, inasprendo le pene e contribuendo all’aumento degli ingressi in carcere. Ha accusato la maggioranza di utilizzare il diritto penale per fini sensazionalistici e propagandistici, sottolineando che il sovraffollamento carcerario rappresenta un fallimento per l’intera società.

L’opposizione ha contestato anche il vertice di Palazzo Chigi, svoltosi mentre era in corso il voto sul decreto. È stata richiesta un’informativa urgente alla premier per chiarire l’assenza di esponenti del ministero della Giustizia durante la votazione.

La proposta di legge di Roberto Giachetti volta ad ampliare la liberazione anticipata, aumentando da 45 a 60 giorni ogni sei mesi e fino a 75 giorni nei primi due anni dall’entrata in vigore, è stata nuovamente rinviata in Commissione Giustizia. La richiesta di rinvio è stata avanzata da Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione, e approvata con 55 voti di differenza. Giachetti ha criticato la decisione, invitando i suoi avversari politici a respingere direttamente la proposta invece di rinviarla.

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